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Sistema Teatrale Veronese Comune di Verona
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Superate le 42mila presenze in meno di 3 mesi, vinta la sfida “Semina un nuovo inizio”

Oltre 42 mila presenze in meno di 3 mesi. Un risultato straordinario per la 74a edizione dell’Estate Teatrale Veronese che torna a registrare i numeri pre-Covid al motto ‘Semina un nuovo inizio’. Una sfida vinta, dopo due anni di chiusure e limitazioni a causa pandemia che hanno modificato radicalmente le abitudini del pubblico. È aumentato, infatti, lo sbigliettamento a ridosso degli spettacoli, sia per il ritorno dei turisti sia per il rischio quarantena.  

A farla da padrone il Teatro Romano, con 36.687 ingressi nell’arco di una trentina di serate, che hanno registrato anche diversi sold-out. E un vero e proprio exploit della danza che ha superato i 15.000 spettatori, grazie anche all’atteso ritorno dei Momix. Finalmente, infatti, sul palcoscenico sono tornate le grandi compagnie, anche internazionali, messe in scena impensabili nel biennio 2020-2021.

La rassegna, organizzata dal Comune di Verona in collaborazione con Arteven, ha presentato, dal 22 giugno al 15 settembre, un ricco cartellone di teatro, danza e musica, confermandosi uno dei festival multiculturali più apprezzato a livello nazionale. Eleonora Abbagnato, Marco Paolini, Alessandro Preziosi, Jacopo Gassmann, Natalino Balasso, e ancora Black Pumas, The Kings of Convenience e Elio, sono solo alcuni dei big che si sono alternati sotto i riflettori, portando a Verona ben 17 prime nazionali realizzate appositamente per il festival scaligero.

Al lavoro, per garantire l’ottima realizzazione di ogni data, oltre una quarantina di maestranze a sera, 20 in servizio al Romano, tra tecnici, maschere, biglietteria, Vigili del Fuoco, baristi, oltre ai volontari della Croce Rossa. Ogni produzione aveva al seguito un’altra ventina di professionisti, tra elettricisti, macchinisti, fonici, costumisti.

L’Estate Teatrale Veronese, curata dal direttore artistico Carlo Mangolini, è realizzata con il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Veneto. Fondamentale è stato il supporto degli sponsor: AGSM-AIMBanco BpmCattolica Assicurazioni e Consorzio del Lessini Durello.

“Quello di quest’anno è stato per me un viaggio bellissimo – afferma il direttore artistico Carlo Mangolini -. Aspettavo con ansia di vedere il Teatro Romano riempirsi fino all’ultimo gradino con spettatori di diverse generazioni, riuniti insieme nell’antico rituale del teatro, sempre pronto a rinascere come l’araba fenice. E dopo tre anni e due edizioni ‘extraordinarie’ ho potuto vedere realizzato questo obiettivo, finalmente un programma compiuto, nei contenuti e nelle modalità, e il grande pubblico in teatro. Tra le tante scommesse vinte, due produzioni commissionate dal Festival e presentate in prima nazionale. Per il teatro “Iliade” di Baricco, che ha messo in evidenza la maturità registica di un talento veronese come Alberto Rizzi e la generosità di un artista come Natalino Balasso, che si è messo in gioco in uno spettacolo tragico e corale, molto lontano dalla sua confort-zone. Per la danza “Giulietta” con Eleonora Abbagnato che ha rivelato la bravura di due coreografi come Ripa & Repele, sviluppando il tema dell’innamorata più celebre della storia in modo inedito, tra adesione al mito e straordinaria eleganza formale. Pur con le inevitabili differenze di contenuto e di linguaggi portati sul palco, ogni serata resta per me indimenticabile, oltre che per l’affetto del pubblico, più che tangibile, anche per la generosità mostrata dai tanti musicisti, attori e danzatori coinvolti. A tutti loro va il mio grazie, nella convinzione che l’arte che ci regalano ogni giorno sia il migliore antidoto per azzerare ciò che di negativo continua a turbare il nostro presente”.

SOLD OUT

Il tutto esaurito è stato registrato da “Iliade” con Natalino Balasso per la regia di Alberto Rizzi. Lo spettacolo, prodotto dall’Estate Teatrale Veronese e dal Teatro Stabile di Verona, è risultato il più visto della stagione. Seguono Marco Paolini con “Boomer”, che ha registrato una media di 1.200 spettatori a serata, “Il Mercante di Venezia” diretto da Paolo Valerio con Franco Branciaroli, con oltre 1.800 spettatori in due serate e “Ifigenia in Tauride” con 1722 spettatori in due serate. “Back to Momix” in 12 serate ha totalizzato oltre 13.000 spettatori, segue la riuscitissima riflessione in danza su “Giulietta” di Eleonora Abbagnato con quasi 1.400 spettatori. Tutto esaurito anche nella musica con i “Kings of Convenience” mentre hanno sfiorano le 1.000 presenze i “Black Pumas”. Un successo sia per Rumors Festival, la sezione musicale ideata da Elisabetta Fadini, che per Verona Jazz, curato da IMARTS, che ha totalizzato quasi 1.700 spettatori. Da tutto esaurito anche lo spettacolo di Drusilla Foer nell’ambito di “Venerazioni”, la rassegna al femminile curata da Boxoffice.

ALTRE LOCATION

Tra le novità di quest’anno, gli spettacoli di danza al Forte Gisella e il teatro di figura sulla Terrazza di Giulietta. Ogni sito ha riscosso il successo del pubblico, in particolare la finestra aperta al Teatro Camploy per il Fringe Festival, la sezione internazionale dell’Estate Teatrale Veronese. Una rassegna di una settimana realizzata in collaborazione con il Centro Skenè dell’Università di Verona. Spettacoli che hanno coinvolto altri 1755 spettatori, ai quali si aggiungono i quasi 5 mila degli ‘Intrecci di programmazione’: Alive al Chiostro di Santa Eufemia, Fondazione Aida a Forte Gisella, Veronetta Contemporanea e Spazio Teatro Giovani a Parco Santa Toscana.

SOCIAL

Significativa la risposta dei social. Le due pagine del Festival hanno registrato 800 nuovi follower. In tre mesi, la copertura è stata di 300 mila visualizzazioni tra facebook e instagram. Un record per la seconda edizione ‘social’. Anche quest’anno, infatti, la comunicazione si è concentrata sulle piattaforme attivate in passato ma entrate a pieno regime solamente nel 2021. Per tutta la stagione sono stati condivisi contenuti di qualità, foto, interviste con artisti, registi e autori. E tanti backstage. Vincenti i video.

NUOVO SITO

La fruizione digitale è stata potenziata anche grazie al nuovo sito www.spettacoloverona.it. Un portale intuitivo e facile da consultare, costantemente aggiornato con le news dedicate. Da giugno a settembre sono state oltre 44 mila le visite totali alle sezioni web: calendario, biglietteria, eventi, stagioni.

Un gran finale, per una stagione straordinaria

Ifigenia in Tauride, diretta da Jacopo Gassmann, ha chiuso l’Estate Teatrale Veronese 2022. Uno spettacolo che resterà nei cuori. Due serate entusiasmanti che abbiamo cercato di riassumervi in pochi minuti!

Intervista ad Anna Della Rosa

La meravigliosa e bravissima Anna Della Rosa, nelle vesti di Ifigenia, vi aspetta ancora per questa sera al Teatro Romano di Verona, per un bellissimo finale di stagione insieme!

Dal Teatro Greco di Siracusa al Romano di Verona. Ifigenia in Tauride, diretta da Jacopo Gassmann

Sarà Ifigenia in Tauride, con la regia di Jacopo Gassmann, a chiudere l’Estate Teatrale Veronese 2022. Dopo il debutto a Siracusa e la messa in scena a Pompei, lo spettacolo di Fondazione INDA arriva al Teatro Romano di Verona, mercoledì 14 e giovedì 15 settembre. Cresce l’attesa per il gran finale di stagione che vedrà protagonista Anna Della Rosa, attrice del film La Grande Bellezza.

Cala il sipario sulla rassegna estiva di prosa, musica e danza organizzata dal Comune di Verona, sotto la direzione artistica di Carlo Mangolini.

“Ifigenia in Tauride nella traduzione di Giorgio Ieranò – scrive nelle note di regia Gassmann – è un testo costellato di domande e contraddizioni, a partire dalla sua natura stilisticamente ibrida. È una tragedia scura e inquieta che si trasforma improvvisamente in una ‘escape tragedy’, una sorta di fuga rocambolesca da una terra dove apparentemente si compiono sacrifici umani ma che, a uno sguardo più approfondito, rivelerà una natura molto più ambigua e sfuggente”. 

Il testo di Euripide racconta la storia della prima figlia di Agamennone, Ifigenia, che tutti credono morta ma nella realtà vive nella remota Tauride. La dea Artemide l’aveva salvata, sostituendola con una cerva e portandola lontano dall’Aulide nell’attimo in cui il padre la stava sacrificando. Ifigenia lo narra nel prologo, descrivendo la sua dolorosa condizione di sacerdotessa di Artemide, straniera in un paese straniero, costretta a sacrifici umani. Il fratello Oreste, in fuga dalle Erinni, approda in Tauride con Pilade e sfugge al sacrificio perché riconosce la sorella. I tre beffano il re locale, Toante, e fuggono per mare.

Nel cast: Anna Della Rosa nelle vesti di Ifigenia, Ivan Alovisio sarà Oreste, Massimo Nicolini (Pilade), Alessio Esposito (Bovaro), Stefano Santospago (Toante), Rosario Tedesco (Messaggero). Nel Coro di schiave greche: Anna Charlotte Barbera, Anna Maria Cesario Brigida, Gloria Carovana, Roberta Crivelli, Caterina Filograno, Leda Kreider, Giulia Mazzarino, Daniela Vitale. Nel coro dei Tauri: Guido Bison, Domenico Lamparelli, Matteo Magatti, Jacopo Sarotti e Damiano Venuto.

Le scene sono di Gregorio Zurla, visual designer Luca Brinchi e Daniele Spanò, costumi di Gianluca Sbicca, progetto sonoro G.U.P. Alcaro, regista assistente Mario Scandale, disegno luci Gianni Staropoli, maestro del coro Bruno De Franceschi, movimento e coreografie Marco Angelilli, assistente light designer Omar Scala.

INFORMAZIONI sul sito www.spettacoloverona.it.


BIGLIETTI in vendita alBox Office Verona di via Pallone 16 tel. 045 80 11 154, online sul sito www.boxofficelive.it e, nella sera di spettacolo, al botteghino del Teatro Romano dalle ore 20.

Riduzioni. Ingresso a 8 euro per studenti delle scuole superiori. Biglietti ridotti anche per universitari iscritti all’Esu, under 26 e over 65.

Al link https://youtu.be/1wS85vAZkUg l’intervista al regista Jacopo Gassmann

4000 spettatori per Iliade

4000 persone in 3 serate, tutte per ILIADE!

Lo spettacolo, una coproduzione di Estate Teatrale Veronese e Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona, ha inaugurato la sezione Settembre classico del Festival!

Prossimo ed ultimo imperdibile appuntamento il 14 e 15 Settembre con ‘Ifigenia in Tauride’ con la regia di Jacopo Gassmann, una produzione Fondazione INDA.

L’intervista a Natalino Balasso, in scena al Teatro Romano con ILIADE

Non potevamo non intervistare Natalino Basso, in scena ancora per questa sera al Teatro Romano di Verona con ILIADE!

Natalino Balasso si cala nell’agone epico nella visione di un Agamennone tragicamente grottesco che il regista Rizzi gli cuce addosso, sfruttando tutte le corde di un interprete che sa continuamente reinventare il proprio personaggio.

L’intervista al regista di ILIADE, Alberto Rizzi

«Portare in scena oggi l’Iliade ­– dichiara Rizzi che dello spettacolo cura anche scene e costumi – significa ancora una volta leggere il presente, la guerra mostruosa che ruggisce anche oggi nelle nostre orecchie. Baricco toglie dal campo gli dèi e lascia soli gli uomini. Trasforma così l’epica in dramma privato, quotidiano. E il tempo, da tempo degli uomini, si fa tempo degli eroi».

Alberto Rizzi, autore e regista veronese di teatro e di cinema, ha vinto il premio per la miglior regia al Festival del Cinema Italiano 2021 per ‘Si muore solo da vivi’.

Verona Shakespeare Fringe Festival – recap

Facciamo un recap: 900 spettatori in 6 giorni, 8 compagnie all’insegna della internazionalità, del multilinguismo e multiculturalismo. Ecco come è andata: guarda il video qui!

Grande successo per questa edizione del Verona Shakespeare Fringe Festival al Teatro Camploy, frutto della collaborazione tra l’Estate Teatrale Veronese del Comune di Verona e il centro interdipartimentale Skenè dell’Università di Verona.

Backstage de l’Iliade – il trailer

Qualche spoiler dal backstage di ILIADE, uno spettacolo corale firmato Alberto Rizzi con Natalino Balasso e un cast di 6 giovani attori! Imperdibile prima nazionale il 1 settembre con repliche il 2 e 3 settembre alle 21.15 al Teatro Romano di Verona.

“Siamo lieti di essere produttori di questa Iliade, operazione di interrogazione moderna, per una classicità nostra contemporanea. Gli adattamenti teatrali omerici risalgono a tempi antichissimi. Nell’Ars poetica Orazio parla di “mettere in atto” zonerò, definizione a tutt’oggi insuperata, perché pone al centro l’azione teatrale che scaturisce dalle parole. Questo perché l’ILIADE è un poema di voci, di uomini e donne agenti, dove Omero si fa, via via, ciascuno di essi.”

#PiermarioVescovo
Direttore artistico Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona

Natalino Balasso al Teatro Romano nell’Iliade riscritta da Baricco 

L’1, 2 e 3 settembre al Teatro Romano l’attore veneto in scena nell’Iliade riscritta da Alessandro Baricco. Regia di Alberto Rizzi.

Debutta al Teatro Romano di Verona, il 1° settembre alle 21.15 (con repliche il 2 e 3 settembre alla stessa ora), Iliade di Omero nella riscrittura di Alessandro Baricco, con Natalino Balasso diretto da Alberto Rizzi. Lo spettacolo, una coproduzione di Estate Teatrale Veronese e Fondazione Atlantide – Teatro Stabile di Verona, inaugura la sezione Settembre classico del Festival organizzato dal Comune di Verona.

In scena, oltre a Natalino Balasso, in questo spettacolo – che fa della violenza (da quella primordiale della clava a quella spesso subdola dei giorni nostri) una costante della storia dell’uomo – altri sei attori: Diego Facciotti, Chiara Mascalzoni, Marta Cortellazzo Wiel, Pietro Traldi, Chiara Pellegrin e Luca Boscolo. Uno spettacolo corale quindi dove Balasso si presenta al pubblico veronese in una veste inedita, nei panni di un Agamennone tragicamente grottesco. «Sono certo – dice Balasso – che sarà un buon lavoro perché ci sono tutte le premesse, nel testo di Baricco, in Omero, nell’allestimento di Rizzi. Per questo spettacolo ho messo a disposizione il mio lavoro di attore in un contesto epico-drammatico. Mi preme sottolineare, infatti, che si tratta di uno spettacolo tragico. Lo dico perché è giusto andare a teatro senza aspettarsi cosa si vedrà, ma sarebbe anche sbagliato andarci aspettandosi un’altra cosa».

Alberto Rizzi, autore e regista veronese di teatro e di cinema, vincitore del premio per la miglior regia al Festival del Cinema Italiano 2021 per Si muore solo da vivi, costruisce la propria regia con il medesimo rispetto e modernità con cui Baricco ha affrontato la riscrittura dell’Iliade: un gioco roteante, visivo e visionario, dove – in un continuo movimento di immagini e scene – lo spettatore è catapultato dalle torri di Troia alle spiagge dei Greci, da accampamenti virili e nudi a stanze dorate e sontuose. «Portare in scena oggi l’Iliade ­– dichiara Rizzi che dello spettacolo cura anche scene e costumi – significa ancora una volta leggere il presente, la guerra mostruosa che ruggisce anche oggi nelle nostre orecchie. Baricco toglie dal campo gli dèi e lascia soli gli uomini. Trasforma così l’epica in dramma privato, quotidiano. E il tempo, da tempo degli uomini, si fa tempo degli eroi».

Quattro dei sei giovani attori in scena vantano già un notevole curriculum. Diego Facciotti, veronese, oltre che con Rizzi, ha lavorato in ambito teatrale con Loredana Scaramella, Daniele Salvo e Giorgio Sangati. Molto attivo anche nel cinema, ha interpretato, tra gli altri, L’uomo del labirinto di Donato Carrisi. Chiara Mascalzoni è stata invece l’applaudita e apprezzata protagonista del pluripremiato spettacolo Sic transit gloria mundiMarta Cortellazzo Wiel ha già interpretato altri spettacoli a fianco di Balasso e ha lavorato con diversi registi tra cui Valerio Binasco e Antonio Latella. In particolare, con Latella, è stata nel cast di Santa Estasi, premio UBU 2016. Pietro Traldi, bolognese, ha riscosso molto successo nei Fratelli Karamazov con la regia di di Cesar Brie e conta numerose partecipazioni cinematografiche, tra queste al film Volevo nascondermi di Giorgio Diritti. Completano il cast i giovanissimi Chiara Pellegrin e Luca Boscolo che si sono appena diplomati all’Accademia Carlo Goldoni del TSV Teatro Nazionale.

«È la stagione del rilancio, una edizione del Festival che ha visto tornare a Verona gli artisti amati dal pubblico e le grandi compagnie – afferma Carlo Mangolini, direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese -. Per questo siamo felici di aprire il mese di settembre con questo spettacolo, interpretato da cast di diverse generazioni guidato da Natalino Balasso e diretto da Alberto Rizzi. Abbiamo voluto riportare sul palcoscenico i grandi nomi per rafforzare il coinvolgimento degli spettatori, veronesi e non, con l’intento di farli riappropriare della propria vita culturale attraverso un fertile dialogo tra le arti, dopo il blocco generato dalla pandemia che tutti ci auguriamo di esserci lasciati definitivamente alle spalle».

«Siamo lieti – dice Piermario Vescovo, direttore artistico dello Stabile di Verona – di essere produttori, per la programmazione classica dell’Estate Teatrale Veronese, di questa Iliade, operazione di interrogazione moderna, per una classicità nostra contemporanea. Gli adattamenti teatrali dei poemi omerici risalgono a tempi antichissimi. Nell’Ars poetica Orazio parla di “mettere in atto” proprio l’Iliade, definizione a tutt’oggi insuperata, a proposito di come una narrazione si fa testo drammatico e spettacolo. Questo perché l’epopea omerica è fatta di voci, di uomini e donne agenti, e chi racconta o ascolta si fa, via via, ciascuno di essi».

INFORMAZIONI

www.spettacoloverona.it

www.teatrostabileverona.it

BIGLIETTIBox Office Verona, via Pallone 16, tel. 0458011154. On-line sui siti www.boxofficelive.it e www.boxol.it/boxofficelive. Nelle sere di spettacolo presso la biglietteria del Teatro Romano dalle ore 20 (si consiglia l’acquisto in prevendita). Ingresso a 8 euro per studenti delle scuole superiori. Riduzioni per universitari iscritti all’Esu, abbonati Grande Teatro, under 26 e over 65.

Al via domani il Verona Shakespeare Fringe Festival

AL CAMPLOY, COMPAGNIE DA TUTTO IL MONDO METTONO IN SCENA LE OPERE DEL BARDO.

Una settimana di spettacoli in lingua originale e in inglese. Comune e Centro di ricerca Skenè arricchiscono e rendono internazionale l’offerta culturale cittadina

Verona spalanca le porte del Camploy al teatro internazionale e si prepara ad accogliere compagnie da tutto il mondo nel nome del Bardo. Una settimana di spettacoli in lingua originale (con sottotitoli) o in inglese dalla Norvegia alla Serbia, dall’Ucraina alla Georgia, dal Regno Unito alla Grecia, fino al Bangladesh. Va in scena, dal 23 al 28 agosto, la seconda edizione del Verona Shakespeare Fringe Festival, realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Verona e il Centro di Ricerca Skenè dell’Ateneo scaligero. 

La rassegna, inserita nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese, si propone di valorizzare in chiave sperimentale e innovativa l’opera di Shakespeare e di arricchire l’offerta culturale cittadina, rafforzandone la dimensione internazionale, multilingue e multiculturale. 

PROGRAMMA

Il Fringe Festival sarà inaugurato martedì 23 agosto, alle ore 21, con Enter Hamlet (Entra Amleto), prodotto dalla compagnia greca Persona Theater. Uno spettacolo multimediale che presenterà un Amleto in cerca di pacificazione, attraverso ricordi e stati emotivi che il protagonista riuscirà soltanto alla fine ad abbracciare in un atto di catarsi multimediale. Fondata ad Atene da Avra Sidiropoulou nel 2004, Persona Theater Company fa dell’inclusione e della diversità il cuore della propria filosofia.

Si proseguirà mercoledì 24 agosto, alle ore 21, con Shakespeare’s Women (Le donne di Shakespeare) prodotto dal Theatre of Eternal Values, compagnia italiana che rappresenta storie esemplari con l’intento di stimolare negli spettatori una più profonda comprensione di sé e del mondo. Combinando musica e recitazione, inglese del Bardo e contemporaneo, lo spettacolo accompagnerà gli spettatori in un vero e proprio viaggio con i personaggi femminili più famosi, da Ofelia a Titania a Lady Macbeth.

Giovedì 25 agosto, doppio appuntamento. Alle ore 18 andrà in scena Midsummer Night’s Dream (Sogno di una notte di mezza estate) prodotto dalla compagnia ucraina delKyiv National Academic Molodyy Theatre che fonde la commedia shakespeariana con la tradizione popolare ucraina, ricreando un’esperienza teatrale in cui sfumano i confini tra realtà e leggenda.  Un team con un’energica vocazione sperimentale, che della fusione tra classico e moderno, tra mezzi espressivi tradizionali e innovativi e della collaborazione tra generazioni diverse, ha fatto i propri punti di forza. Alle ore 21, invece, Shakespeare and Malice (Shakespeare e il male) esplorerà le radici della cattiveria umana, per far comprendere come l’estetica del male possa far emergere il lato più oscuro. Lo spettacolo è prodotto dalla norvegese Nordland Teater AS, una compagnia itinerante attiva dal 2013, che con i suoi spettacoli cerca di produrre immagini intensamente suggestive, combinando innovazione artistica e attenzione per i valori della comunità. 

Venerdì 26 agosto, alle 21, sarà la volta di Much Ado About Nothing (Molto rumor per nulla) prodotta dalla compagnia del Tbilisi Nodar Dumbadze Professional State Youth Theatre, un’istituzione teatrale georgiana che da sempre guarda con particolare attenzione al pubblico più giovane proponendo spettacoli che coniugano tradizione e sperimentazione. Lo spettacolo è ambientato ai giorni nostri ed è una versione dinamica e spiritosa della commedia originale, che sfrutta musiche moderne e un approccio innovativo.

Sabato 27 agosto, alle ore 21, arriverà Gamlet (Гамлеt), prodotto dalla compagnia serba The Brew, un collettivo di artiste e di studiose fondato nel 2022, i cui spettacoli interdisciplinari, multimediali e sperimentali si ispirano al genere della performance lecture come forma contemporanea di critica performativa, estetica e pratica discorsiva. La messa in scena esplorerà i punti di contatto fra l’Amleto di Shakespeare e i Demoni di Dostoevskij, attraverso una continua oscillazione tra romanzo e dramma, e un gioco combinatorio di allusioni e analogie. 

Domenica 28 agosto, il Festival chiuderà con due spettacoli. Alle ore 18 Piyar Alir Bhanga Mukh/Shattered Faces of Piyar Ali (Frammenti di Piyar Ali), una performance a metà tra live e digitale che riscrive il Pericle, Principe di Tiro di Shakespeare. Prodotto dalla compagnia bengalese Bangla Connection, con sede a Birmingham, in collaborazione con lo Shakespeare Institute. Alle ore 21, Rough Magic (Magia da nulla), ispirato alla Tempesta shakespeariana, realizzato dagli studenti e dalle studentesse del laboratorio teatrale della Summer School Shakespeare e il Mediterraneo, diretto da Jaq Bessell, John Blondell e Andrea Coppone. Una celebrazione dell’amore, della lingua e dell’espressività, del palcoscenico che trasforma cose e persone grazie ai magici poteri dell’illusione e dell’immaginazione.

Fondato da Silvia Bigliazzi e Sidia Fiorato, del Centro Skenè dell’Università di Verona, da David Schalkwyk, direttore del Centre for Global Shakespeare della Queen Mary University of London,  e da John Blondell, del Westmont College nonché direttore della Compagnia Lit Moon Theatre di Santa Barbara (California), il Fringe Festival presenta le vie attraverso cui Shakespeare continua a dare voce all’immaginario collettivo, partendo da una pluralità di angolazioni, confermandone la vitalità e l’attualità. 

Il Festival conta partner internazionali, tra cui: Shakespeare Birthplace Trust, Stratford-upon-Avon; Shakespeare Institute, University of Birmingham; Queen Mary University of London; Westmont College, Santa Barbara, California; European Shakespeare Festivals Network; Gdansk Shakespeare Festival; HamletScenen, Elsinore. Ed è parte integrante della Summer School ‘Shakespeare e il Mediterraneo’ organizzata dal Centro Skenè e dedicata quest’anno allo studio della Tempesta shakespeariana. 

BIGLIETTI

I biglietti sono in prevendita sul sito www.boxol.it e al Box Office di via Pallone. Ingresso a 10 euro, ridotto a 8 euro per under 26 e over 65.

INFORMAZIONI

Tutte le informazioni sono disponibili sui siti www.spettacoloverona.it e https://skene-veronashakespearefringefestival.dlls.univr.it/2022-edition/

Back to Momix, l’ultimo appuntamento questa sera al Romano

La bellezza e la magia dei Momix, ancora per questa sera al Teatro Romano. Ultimo appuntamento della sezione di danza.

Intervista a Rebecca Rasmussen e Julio Alvarez

Qualche curiosità su Rebecca Rasmussen, danzatrice veterana dei Momix, oggi coreografa, e Julio Alverez, produttore dei Momix.

Momix al Teatro Romano: la conferenza stampa

Re Lear diventa ‘Nothing. Nel nome del padre, del figlio e della libertà’

Un viaggio contemporaneo nella tragedia familiare. Uno straordinario lavoro di Michela Lucenti e Balletto Civile andato in scena al Teatro Romano in prima nazionale!

Momix, il grande ritorno

A VERONA, DAL 6 AL 18 AGOSTO, IL MEGLIO DI 40 ANNI DI SUCCESSI.

Al Teatro Romano, per 12 serate, va in scena la magia dei ballerini-illusionisti diretti da Moses Pendleton. 

I Momix tornano finalmente in Italia, portando il meglio dei loro successi. Una storia lunga 42 anni che riparte da Verona, dove ballerini-illusionisti sfideranno la gravità per rievocare sensazioni, colori e magia. ‘Back to Momix’ sarà una grande festa per il pubblico, uno sguardo teso al futuro. Dal 6 al 18 agosto, la compagnia diretta da Moses Pendleton salirà sul palcoscenico del Teatro Romano evocando un mondo di immagini surreali, facendo interagire corpi umani, costumi, attrezzi e giochi di luce.

Ben 12 serate di puro spettacolo con il meglio dei successi targati Momix. Dalle coreografie di ‘Botanica’, creazione del 2009, a quelle realizzate in esclusiva per il 35° anniversario della compagnia. E l’inserimento di alcuni pezzi di ‘Classics’, spettacolo di fine anni ’80 inizio anni ‘90 che portò il gruppo alla ribalta internazionale, fino alle nuove creazioni per la ripartenza.

È l’omaggio che l’Estate Teatrale Veronese, festival organizzato dal Comune di Verona in collaborazione con Arteven, vuole fare al pubblico scaligero, accendendo i riflettori su una delle compagnia più amate di sempre. In scena Jessica Adams, Anthony Bocconi, Alison Coleman, Kelly Trevlyn-Fatscher, Teddy Fatscher, Seah Hagan, Elise Pacicco, Rebecca Rasmussen and Jason Williams. Co-direttore artistico Cynthia Quinn.

“Back to Momix nasce dal desiderio di tornare a calcare le scene dopo anni difficili che hanno allontanato la compagnia dal pubblico – afferma Pendleton -, con quella leggerezza e spensieratezza che da sempre sono peculiarità dei Momix e uno sguardo teso al futuro: da qui il gioco di parole del titolo che richiama un classico della cinematografia anni ’80”.

Momix, compagnia fondata nel 1980, non sembra accorgersi dei 42 anni di storia ed affronta le sfide della gravità, le acrobazie dei suoi incredibili ballerini e il trasformismo dei suoi personaggi che evocano sensazioni e colori sempre nuovi con gli occhi di un bambino un po’ cresciuto, Moses Pendleton, carismatico direttore artistico e creatore di innumerevoli spettacoli di successo. Oltre alle annuali apparizioni al Joyce Theatre di New York, la compagnia si esibisce regolarmente in tutto il mondo, effettuando tournèe in: Canada, Spagna, Italia, Grecia, Francia, Inghilterra, Austria, Svizzera, Irlanda, Olanda, Portogallo, Argentina, Brasile, Russia, Australia e tutto l’Oriente.

INFORMAZIONI sui siti www.spettacoloverona.it e www.myarteven.itBIGLIETTI in prevendita al Box Office di via Pallone 16 tel. 045 80 11 154 e sul sito www.boxofficelive.it.

Verona Shakespeare Fringe Festival

Al Camploy, dal 23 al 28 agosto, compagnie di tutto il mondo mettono in scena le opere del bardo. 

Una settimana di spettacoli in lingua originale e in inglese. Comune e Centro di ricerca Skenè arricchiscono e rendono internazionale l’offerta culturale cittadina. 

Verona spalanca le porte del Camploy al teatro internazionale e si prepara ad accogliere compagnie da tutto il mondo nel nome del Bardo. Una settimana di spettacoli in lingua originale (con sottotitoli) o in inglese dalla Norvegia alla Serbia, dall’Ucraina alla Georgia, dal Regno Unito alla Grecia, fino al Bangladesh. Va in scena, dal 23 al 28 agosto, la seconda edizione del Verona Shakespeare Fringe Festival, realizzato grazie alla collaborazione tra il Comune di Verona e il Centro di Ricerca Skenè dell’Ateneo scaligero.

La rassegna, inserita nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese, si propone di valorizzare in chiave sperimentale e innovativa l’opera di Shakespeare e di arricchire l’offerta culturale cittadina, rafforzandone la dimensione internazionale, multilingue e multiculturale.


 PROGRAMMA

Il Fringe Festival sarà inaugurato martedì 23 agosto, alle ore 21, con Enter Hamlet (Entra Amleto), prodotto dalla compagnia greca Persona Theater. Uno spettacolo multimediale che presenterà un Amleto in cerca di pacificazione, attraverso ricordi e stati emotivi che il protagonista riuscirà soltanto alla fine ad abbracciare in un atto di catarsi multimediale. Fondata ad Atene da Avra Sidiropoulou nel 2004, Persona Theater Company fa dell’inclusione e della diversità il cuore della propria filosofia.

Si proseguirà mercoledì 24 agosto, alle ore 21, con Shakespeare’s Women (Le donne di Shakespeare) prodotto dal Theatre of Eternal Values, compagnia italiana che rappresenta storie esemplari con l’intento di stimolare negli spettatori una più profonda comprensione di sé e del mondo. Combinando musica e recitazione, inglese del Bardo e contemporaneo, lo spettacolo accompagnerà gli spettatori in un vero e proprio viaggio con i personaggi femminili più famosi, da Ofelia a Titania a Lady Macbeth.

Giovedì 25 agosto, doppio appuntamento. Alle ore 18 andrà in scena Midsummer Night’s Dream (Sogno di una notte di mezza estate) prodotto dalla compagnia ucraina del Kyiv National Academic Molodyy Theatre che fonde la commedia shakespeariana con la tradizione popolare ucraina, ricreando un’esperienza teatrale in cui sfumano i confini tra realtà e leggenda. Un team con un’energica vocazione sperimentale, che della fusione tra classico e moderno, tra mezzi espressivi tradizionali e innovativi e della collaborazione tra generazioni diverse, ha fatto i propri punti di forza. Alle ore 21, invece, Shakespeare and Malice (Shakespeare e il male) esplorerà le radici della cattiveria umana, per far comprendere come l’estetica del male possa far emergere il lato più oscuro. Lo spettacolo è prodotto dalla norvegese Nordland Teater AS, una compagnia itinerante attiva dal 2013, che con i suoi spettacoli cerca di produrre immagini intensamente suggestive, combinando innovazione artistica e attenzione per i valori della comunità.

Venerdì 26 agosto, alle 21, sarà la volta di Much Ado About Nothing (Molto rumor per nulla) prodotta dalla compagnia del Tbilisi Nodar Dumbadze Professional State Youth Theatre, un’istituzione teatrale georgiana che da sempre guarda con particolare attenzione al pubblico più giovane proponendo spettacoli che coniugano tradizione e sperimentazione. Lo spettacolo è ambientato ai giorni nostri ed è una versione dinamica e spiritosa della commedia originale, che sfrutta musiche moderne e un approccio innovativo.

Sabato 27 agosto, alle ore 21, arriverà Gamlet (?????t), prodotto dalla compagnia serba The Brew, un collettivo di artiste e di studiose fondato nel 2022, i cui spettacoli interdisciplinari, multimediali e sperimentali si ispirano al genere della performance lecture come forma contemporanea di critica performativa, estetica e pratica discorsiva. La messa in scena esplorerà i punti di contatto fra l’Amleto di Shakespeare e i Demoni di Dostoevskij, attraverso una continua oscillazione tra romanzo e dramma, e un gioco combinatorio di allusioni e analogie.

Domenica 28 agosto, il Festival chiuderà con due spettacoli. Alle ore 18 Piyar Alir Bhanga Mukh/Shattered Faces of Piyar Ali (Frammenti di Piyar Ali), una performance a metà tra live e digitale che riscrive il Pericle, Principe di Tiro di Shakespeare. Prodotto dalla compagnia bengalese Bangla Connection, con sede a Birmingham, in collaborazione con lo Shakespeare Institute. Alle ore 21, Rough Magic (Magia da nulla), ispirato alla Tempesta shakespeariana, realizzato dagli studenti e dalle studentesse del laboratorio teatrale della Summer School Shakespeare e il Mediterraneo, diretto da Jaq Bessell, John Blondell e Andrea Coppone. Una celebrazione dell’amore, della lingua e dell’espressività, del palcoscenico che trasforma cose e persone grazie ai magici poteri dell’illusione e dell’immaginazione.

Fondato da Silvia Bigliazzi e Sidia Fiorato, del Centro Skenè dell’Università di Verona, da David Schalkwyk, direttore del Centre for Global Shakespeare della Queen Mary University of London, e da John Blondell, del Westmont College nonché direttore della Compagnia Lit Moon Theatre di Santa Barbara (California), il Fringe Festival presenta le vie attraverso cui Shakespeare continua a dare voce all’immaginario collettivo, partendo da una pluralità di angolazioni, confermandone la vitalità e l’attualità.

Il Festival conta partner internazionali, tra cui: Shakespeare Birthplace Trust, Stratford-upon-Avon; Shakespeare Institute, University of Birmingham; Queen Mary University of London; Westmont College, Santa Barbara, California; European Shakespeare Festivals Network; Gdansk Shakespeare Festival; HamletScenen, Elsinore. Ed è parte integrante della Summer School ‘Shakespeare e il Mediterraneo’ organizzata dal Centro Skenè e dedicata quest’anno allo studio della Tempesta shakespeariana.


 BIGLIETTI

I biglietti sono in prevendita sul sito www.boxol.it e al Box Office di via Pallone. Ingresso a 10 euro, ridotto a 8 euro per under 26 e over 65.

INFORMAZIONI

Tutte le informazioni sono disponibili sui siti www.spettacoloverona.it e https://skene-veronashakespearefringefestival.dlls.univr.it/2022-edition/

La danza contemporanea incontra Shakespeare

A TEATRO ROMANO IL RE LEAR DI MICHELA LUCENTI E BALLETTO CIVILE.

A Verona, in prima nazionale, ‘Nothing. Nel nome del padre, del figlio e della libertà’.

Shakespeare a passo di danza. Giovedì 4 agosto, alle ore 21.15, va in scena al Teatro Romano la versione del Re Lear coreografata da Michela Lucenti per Balletto Civile, un viaggio nella tragedia familiare che mescola generi e stili con un’idea di danza fortemente contemporanea. Lo spettacolo, in prima nazionale, rientra nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese, festival organizzato dal Comune di Verona. A partire dal libro di Massimo Cacciari ‘Re Lear, figli, eredi’, lo spettacolo ‘Nothing. Nel nome del padre, del figlio e della libertà’ analizza la figura paterna nella tragedia familiare raccontata dal Bardo. Il punto di partenza del lavoro è l’eredità dei padri, della quale si analizzano il peso che grava sulle scelte personali, la necessità di rinnegarla e allo stesso tempo di nutrirsene per rifondare la propria identità. L’immaginario dei padri contamina i bisogni e le aspettative dei figli, la nostalgia si trasforma in slancio prospettico, mentre la danza – eclettica, in assoli, in coppia o in gruppo, esplosiva o raggelata in movimenti stilizzati – fa da collante proponendosi, in definitiva, come elemento rigenerante.
 
Il nuovo spettacolo di Michela Lucenti e Balletto Civile è tratto da Re Lear di William Shakespeare che, nelle mani del collettivo, si trasforma in una drammaturgia coreografica ficcante, spigolosa, capace di inserirsi come un cuneo nelle pieghe della realtà, un duello fisico fra corpo e parola, movimento e spazio scenico.
 
Sul palcoscenico Attilio Caffarena, Maurizio Camilli, Loris De Luna, Maurizio Lucenti, Michela Lucenti, Alessandro Pallecchi, Matteo Principi, Emanuela Serra, Giulia Spattini.

Una produzione di: Balletto Civile – Teatro degli Impavidi (Sarzana) – Estate Teatrale Veronese. In collaborazione con: ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione e con Dialoghi/Residenze delle Arti Performative Villa Manin Codroipo. Con il sostegno del Ministero della Cultura.

 
INFORMAZIONI sul sito www.spettacoloverona.it.
BIGLIETTI in vendita al Box Office Verona di via Pallone 16 tel. 045 80 11 154, online sul sito www.boxofficelive.it e, nella sera di spettacolo, al botteghino del Teatro Romano dalle ore 20.
 
Riduzioni. Ingresso a 8 euro per studenti delle scuole superiori. Biglietti ridotti anche per universitari iscritti all’Esu, under 26 e over 65, studenti e insegnanti scuole di danza.