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Sistema Teatrale Veronese Comune di Verona
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ASPETTANDO RE LEAR. MICHELANGELO PISTOLETTO FIRMA MATERIALI DI SCENA E COSTUMI DELLO SPETTACOLO DIRETTO DA ALESSANDRO PREZIOSI

Il 20 e 21 luglio, sul palcoscenico del Teatro Romano di Verona,anche Nando Paone, Roberto Manzi, Federica Fresco, Valerio Ameli

E’ il caso, parola cardine della filosofia pistolettiana, l’artefice dell’incontro tra Michelangelo Pistoletto e Alessandro Preziosi. Il caso è l’elemento combinatorio da cui dipende tutto ciò che ha vita, la vita che noi vediamo riflessa nello specchio. Soffermandoci a riflettere di fronte all’opera ci rendiamo conto che il Caos è l’unico ordine possibile (Michelangelo Pistoletto).

Da qui l’idea di costruire insieme la nuova produzione di “Aspettando Re Lear” di Tommaso Mattei, la storia del re e delle sue tre figlie, tratto dalla tragedia di Re Lear di William Shakespeare, diretto e interpretato da Alessandro Preziosi. Nel cast anche Nando Paone nel ruolo di Gloster, Roberto Manzi che interpreterà Kent, Federica Fresco nel doppio ruolo di Cordelia e del Matto, Valerio Ameli che sarà Edgar.

Il 20 e 21 luglio, sul palcoscenico del Teatro Romano di Verona, le opere di Michelangelo Pistoletto saranno scenografia dello spettacolo. Materiali di scena e costumi firmati dal grande artista italiano per raccontare il rapporto tra padri e figli, la relazione tra tradizione e innovazione, tra uomo e natura. Entra nel vivo l’Estate Teatrale Veronese che celebra quest’anno i 75 anni del Festival Shakespeariano.

La collaborazione con Michelangelo Pistoletto si estende alla sua Fondazione, Cittadellarte, e prevede oltre alle “opere in scena” anche la realizzazione degli “abiti in scena”, costumi iconici ideati dal collettivo Fashion B.E.S.T. realizzati attraverso una filiera tessile trasparente tracciabile ed etica e con l’utilizzo di processi e materiali sostenibili, con la direzione creativa e artistica di Olga Pirazzi, Flavia La Rocca e Tiziano Guardini. I capi sono realizzati utilizzando Candiani Denim e COREVA™, il primo jeans stretch interamente naturale e circolare, tinti con Recycrom™, tecnologia che utilizza scarti pre o post consumer e laserati da Officina+39.

CREDITI

adattamento di Tommaso Mattei | da William Shakespeare | regia: Alessandro Preziosi

Personaggi e interpreti: Alessandro Preziosi (Re Lear), Nando Paone (Gloster), Roberto Manzi (Kent), Federica Fresco (Cordelia/Matto) e Valerio Ameli (Edgar)

Materiale in scena: opere di Michelangelo Pistoletto | abiti di scena: Cittadellarte Fashion B.E.S.T. | direzione creativa: Olga Pirazzi, Flavia La Rocca e Tiziano Guardini.

Lo spettacolo prodotto da PATO e dal Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale si avvale della supervisione artistica di Alessandro Maggi, delle musiche originali di Giacomo Vezzani.

Biglietti in vendita al Box Office di via Pallone, così come online sui siti www.boxofficelive.it e www.boxol.it.

Nata nel 1948, per la volontà del Comune di Verona di rendere omaggio a William Shakespeare e sottolineare il legame tra il Bardo e la città scaligera, presente in Romeo e Giulietta, La Bisbetica domata e I due gentiluomini di Verona, l’Estate Teatrale Veronese è realizzata dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura in collaborazione con Arteven, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto. Sponsor del Festival AGSM AIM, Banco BPM e Consorzio di Tutela Vini Lessini Durello.

LE ALLEGRE COMARI DI WINDSOR, DIRETTE DA ANDREA CHIODI, DEBUTTANO A VERONA E PADOVA

Nello spettacolo, prodotto dal TSV-Teatro Nazionale, l’iconica Eva Robin’s nel ruolo di Miss Quickly

Verona, 11 luglio 2023 – L’amore contrastato dei giovani, gli equivoci, i travestimenti, le beffe. E le donne, libere di pensare a agire. Debutta, in prima nazionale, al Teatro Romano di VeronaLe allegre comari di Windsor diretto da Andrea Chiodi. L’opera e i personaggi di William Shakespeare vengono evocati in un country club dal sapore inglese, fatto di tartan e kilt, in un vivace gioco di farse, danze e violenze. Giovedì 13 e venerdì 14 luglio, alle ore 21.15, tra le mura scaligere torna una delle commedie più amate e rappresentate del Bardo.

Lo spettacolo, prodotto da Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, debutta all’Estate Teatrale Veronese, Festival organizzato dal Comune di Verona in collaborazione con Arteven e il sostegno di Ministero della Cultura e Regione Veneto. Un esordio che proseguirà a Padova. Dal 17 al 29 luglioLe allegre comari di Windsor debutterà sul palco del Teatro Verdi nell’ambito della rassegna estiva “Aperitivo con Shakespeare”.

Nell’adattamento curato da Angela Demattè, che gioca sulla fedeltà del linguaggio, Andrea Chiodi conferma il suo talento registico, creando un mondo immaginario abitato da un cast d’eccezione. L’iconica Eva Robin’s vestirà i panni di Miss Quickly, sempre pronta a tessere quel filo che unisce tutti gli inganni. Assieme a lei, sul palcoscenico, Angelo Di Genio, Francesca Porrini, Nicola Ciaffoni, Davide Falbo, Riccardo Gamba, Sofia Pauly, Ottavia Sanfilippo e Pierdomenico Simone. Ad arricchire la produzione le scene di Guido Buganza, i costumi di Ilaria Ariemme e la cura dei movimenti di scena di Marta Ciappina, oltre alle musiche di Daniele D’angelo.

Dietro l’insistenza della divertita regina Elisabetta I, conquistata dal personaggio di Falstaff, tra il 1599 e il 1601, Shakespeare scrive in quattordici giorni Le allegre comari di Windsor. Al centro della narrazione le burle di due signore che, ricevendo attenzioni e lettere d’amore proprio da quell’uomo buffo e squattrinato, ricambiano facendosi beffa del malcapitato.

Note di regia di Andrea Chiodi

«Honi soit qui mal y pense!» (Sia vituperato chi ne pensa male), questo si legge sullo stemma dell’ordine della giarrettiera, e dal nome dell’ordine prende anche il nome la locanda presente nel testo, e alcune altre allusioni all’Ordine della Giarrettiera, contenute nel testo, queste indicherebbero come probabile data per la prima rappresentazione l’aprile del 1597, giusto un mese prima dell’installazione del consiglio dei Cavalieri dell’ordine a Windsor, e quindi ecco perché l’opera si svolge proprio lì. «Sia vituperato chi pensa male» slogan presente sulle coccarde dell’ordine della giarrettiera ancora oggi, è per me uno spunto interessante, proprio il ridere delle disgrazie altrui è comportamento estremamente borghese, laddove il fallimento di qualcuno è il successo di un altro. Ecco che Allegre comari ci descrive una società nuova, senza valori alti e cavallereschi, una provincia a tratti violenta, un mondo borghese e arricchito, un mondo simile a Il capitale umano di Virzì se dovessimo paragonarlo ad un racconto contemporaneo. Ho voluto portare, come spesso ho fatto con le commedie di Shakespeare, tutti i personaggi in un mondo evocativo, in una sorta di country club immaginario dal sapore molto inglese fatto di tessuto tartan e kilt. Guido Buganza alla scene per evocare questo mondo, Ilaria Ariemme ai costumi per restituirci un sapore inglese, Marta Ciappina ai movimenti di scena per aiutarmi nella costruzione di un vivace gioco fatto di farse, danze e violenze, tutto puntellato dalle musiche a contrasto di Daniele D’Angelo e nella traduzione e riduzione che giocherà sulla fedeltà del linguaggio di Angela Demattè.

Note di drammaturgia di Angela Dematté

La scrittura dell’opera The Merry Wives of Windsor, narra la tradizione, nasce dal desiderio della regina Elisabettta, innamorata del personaggio di Falstaff nell’Enrico IV. Ciò che colpisce la regina nelle scorrerie di Falstaff è il suo essere irresistibile specchio deformato della Corte reale. Shakespeare non può che esaudire la regina e le scrive questa commedia dove colloca Falstaff nel paese di Windsor. Lì nessuno si occupa più del governo ma ci si occupa di denaro e delle piccole cose ad esso collegate. Tutto è piccolo, minuto, da storiella. Non siamo nell’immaginario dei Grimm ma piuttosto in quello di Calvino, delle campagne emiliane. L’immagine principale della pièce, la beffa dell’uomo nella cesta, è da fiaba italiana popolare. Il regno con i suoi personaggi potenti è lontanissimo. In questa piccola provincia Falstaff può far finta di essere cavaliere, ma sa che non ha più ruolo, non ha più potere. Ci fa pensare ad un imprenditore degli anni ’90 a cui gli affari siano andati male ma che non possa far a meno di soddisfare i suoi lussi e il suo narcisismo. Perché così è stato cresciuto. Il mondo attorno non è molto meglio. La boria di Falstaff è l’unico elemento, forse, da cui gli altri possano attingere vita. La comunità, infatti, si vitalizza e riunisce intorno alla beffa inferta a lui. Lo si veste addirittura da animale con le corna, nel caso non fosse chiaro che Falstaff è un patetico capro espiatorio perché la comunità si riunisca e perché una ragazza possa seguire il suo desiderio d’amore. Si sente una strana anticipazione – mi si perdoni il paragone – di quelle commedie consolatorie degli anni ’50 che tendevano a rincuorare il popolo perché fosse contento di stare tra la gente semplice e perché rinnovasse, seppure per il tempo di una risata, il buon ottimismo. Ma è chiaro che Shakespeare, come sempre, ci suggerisce dell’altro: serve una vittima, travestita da grasso potente borioso, perché un paese si accontenti delle sue piccole cose e non si deprima dell’essere ormai relegato al margine delle grandi decisioni politiche.

Note sulle scene di Guido Buganza

Il Bardo come sempre crea non poche gatte da pelare allo scenografo: comʼè noto mal sopporta ingerenze scenografiche, ha già tutto nel testo, ne consegue che il passo deve procedere cauto e rispettoso. Quindi uno spazio aperto, essenziale, dalla forte connotazione grafica: tartan, tartan ancora tartan: sovradimensionato, astratto, mentale. I riquadri e le linee tracciano percorsi, perimetrano territori, come il conformismo borghese obbliga a “stare in riga”. Il luogo del bosco, dellʼirrazionale evocato dal buio profondo della notte, da trasparenze, comunque anchʼesse grafiche. E porte, soglie di case borghesi, spogliatoi o cabine dove si possono nascondere segreti e peccati malcelati. Mai come in questo allestimento la scena dialoga con i costumi nel segno grafico, ne è estensione. Ed è un felice connubio.

Note sui costumi di Ilaria Ariemme

Si dice che fu proprio Elisabetta I al grido di «More Falstaff, More Falstaff!» chiese a Shakespeare un’altra commedia con il pantagruelico personaggio favorendo dunque i natali del testo de Le allegre comari di Windsor. La leggenda vuole che la richiesta della sovrana nascesse da un innamoramento per il pingue Falstaff, ma in realtà doveva certamente servire a divertire il popolo e a distrarre la corte, sottile manipolazione che il potere agisce per avere il controllo. L’omaggio alla case reale inglese è in qualche modo celebrato attraverso uno stile formale, in cui l’eleganza segue la regola dell’adeguatezza ad un canone preciso che nel nostro lavoro si traduce nell’abbigliamento bon-ton del mondo borghese e soprattutto nella ripetitività dei pattern tartan tanto cari ad un’altra grande Elisabetta da poco scomparsa. Falstaff sovverte i canoni perché fuori dal coro, una sorta di ingenuo Sid Vicious (esplicito e voluto omaggio alla Westwood, rivoluzionaria regina del British Punk Fashion anch’essa purtroppo recentemente scomparsa) che nel tentativo di ribaltare le rigide regole di un mondo ufficiale viene da esso deriso e massacrato.

Note sul sound design di musiche Daniele D’Angelo

Quando Andrea Chiodi mi chiese di partecipare a questo progetto mi assalirono due ricordi distinti: la commedia, che avevo rivisto giusto l’estate prima nella versione di Edoardo Siravo, e il Falstaff verdiano. Della commedia ricordavo una infinità di parole e situazioni che non avevano l’esigenza di un commento musicale, mentre dell’opera, inutile dirlo, tanta musica divertente e piena di guizzi. Non sapevo bene cosa proporre finchè Andrea mi raccontò la sua visione. Ne fui subito entusiasta. Usare la musica per descrivere un mondo di uomini e donne leggeri e violenti mentre quel che li circonda ricorda l’origine e la tradizione. Allora ho creato delle atmosfere dance, da sabato sera, utilizzando stralci e lacerti dall’aria di Verdi Quell’otre, quel tino! oppure la voce di Orson Welles, che fu un grande Falstaff, tante citazioni che nella baraonda festaiola diventano solo l’eco di un ricordo ormai svanito.

Note sulla cura dei movimenti di Marta Ciappina

L’ambiente scenico, reticolato di latitudini e longitudini, evoca il design di una scacchiera.

Il galateo che anima la scacchiera è regolato da un principio di risonanza corporea in cui ogni “mossa” può avere fine o essere raccolta e orientata. Il principio di risonanza permette di tessere una ragnatela empatica innescando una solida allacciatura tra corpi destinati a procedere con andamento orchestrato.

Le grammatiche somatiche che vestono i personaggi sono l’esito di un puntiglioso scavo individuale: i gesti assumono le sembianze di insegne intime, eco di una fusione tra immaginazione e immagine, segnali che si stagliano dalla corrente con rigorosa indisciplina.

La punteggiatura corporea libera soluzioni espressive, emotive, stilistiche proiettate verso la conquista di una identità cristallina.

La scacchiera, la risonanza, la punteggiatura sono i preliminari per un atto di esagerazione, dissidenza e scarto in cui affiorano con impeto l’eccezionalità e la straordinarietà dei personaggi che, come in un gioco di scacchi, agiscono mossi da una inclinazione tattica e da uno sguardo balistico.

Ulteriori informazioni sul sito www.spettacoloverona.it.

PREVENDITA BIGLIETTI 

Box Office Verona – Via Pallone 16 tel. 045 80 11 154

www.boxofficelive.it

Infoline e prenotazioni per persone diversamente abili: tel. 045 80 11 154


VENDITA BIGLIETTI NELLE SERATE DI SPETTACOLO PRESSO I LUOGHI DI RAPPRESENTAZIONE DALLE ORE 20.00 (si consiglia l’acquisto in prevendita).

Curiosità, approfondimenti e date sui canali Facebook, Instagram e Youtube dell’Estate Teatrale Veronese.

Manuel Agnelli con il suo primo lavoro da solista al Teatro Romano di Verona!

Première del Festival Shakespeariano – 6 luglio 2023 – Estate Teatrale Veronese 

Rivivi le emozioni della prima giornata del Festival Shakespeariano in 5 minuti! Goditi le immagini della première, una festa partecipata, dalla città al Teatro Romano, tutto per omaggiare il Bardo e i 75 anni dell’Estate Teatrale Veronese!

MANUEL AGNELLI E LINDSEY STIRLING, AL TEATRO ROMANO UN WEEKEND DI GRANDE MUSICA

Un weekend all’insegna della musica. Questa sera, sabato 8 luglio, sul palcoscenico del Teatro Romano Manuel Agnelli con il suo primo lavoro da solista. E domani, domenica 9 luglio, la prima data italiana di Lindsey Stirling.

Il sipario si alza su Rumors Festival, sezione musicale dell’Estate Teatrale Veronese, realizzata dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura in collaborazione con IMARTS, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto.

La musica è elemento essenziale di un festival multidisciplinare come l’Estate Teatrale Veronese – spiega il direttore artistico Carlo Mangolini -. Dopo anni complicati anche per gli artisti, siamo felici di riportare in città grandi proposte musicali internazionali, gioielli da non perdere”.

“Rumors 2023 è dedicato al musicista giapponese Ryūichi Sakamoto – afferma Elisabetta Fadini, ideatrice e curatrice di Rumors-, che nella sua carriera ha saputo raccontare la musica attraverso l’intelligenza, un buon auspicio per le avanguardie musicali e la qualità artistica”.

Questa sera, quindi, spazio a Manuel Agnelli, artista poliedrico e inesauribile sperimentatore delle sette note. Polistrumentista, produttore discografico e personaggio televisivo, nonché fondatore e frontman del gruppo alternative rock Afterhours, ma anche autore di colonne sonore. A Verona presenta il suo primo lavoro da solista ‘Ama il prossimo tuo come te stesso’. Un lavoro obliquo, scritto con la voglia di esprimere la propria libertà e urlarla al mondo con forza. Dopo 35 anni di attività, densi di sconfitte e rivincite, di difficoltà e straordinari successi, non era affatto scontato un risultato così riuscito per un artista da sempre fuori dagli schemi.

Il 9 luglio Lindsey Stirling ipnotizzerà il pubblico con le sue evoluzioni al violino. Dalla suggestione della trance ai vigori ritmici della dupstep, fino a planare su epiche orchestrazioni, passando per country e pop, la musicista statunitense ha lanciato veri e propri incantesimi musicali, espressi anche attraverso un intrigante uso performativo del corpo.

Ultimi biglietti in vendita su www.ticketone.it o a teatro, nelle sere di spettacolo.

Curiosità, approfondimenti e date sui canali Facebook, Instagram e Youtube dell’Estate Teatrale Veronese.

Parliamo con Raffaello Fusaro, regista in Letti D’amore

Francesco Montanari ai nostri microfoni!

Musica e parole con Valter Malosti e GUP Alcaro

Il 4 e il 5 luglio, il cortile del Museo Lapidario Maffeiano si colora grazie alla voce alle sonorità di Valter Malosti e Gup Alcaro. In scena “Venere e Adone” e “Lo stupro di Lucrezia”

VALTER MALOSTI CON IL SOUND DESIGNER GUP ALCARO PER LA PRIMA VOLTA AL FESTIVAL SHAKESPEARIANO DI VERONA

A Verona l’estate nei musei si colora di suoni, parole e coreografie. Per due serate, il 4 e 5 luglio, alle ore 21.15, il cortile del Museo Lapidario Maffeiano sarà la cornice dei POEMETTI DI SHAKESPEARE. L’artista, regista e attore Valter Malosti porterà in scena Venere e Adone e Lo Stupro di Lucrezia. Produzioni minori del Bardo rese contemporanee dallo straordinario lavoro musicale realizzato da Gup Alcaro, musicista e sound designer. Una sinergia che, tra il colonnato e le lapidi del Maffeiano, cornice dello spettacolo, diventerà puro incanto per soli 99 spettatori a serata. Produzione di ERT Fondazione. Un nuovo ‘palcoscenico’ per il 75° Festival Shakespeariano. Un’esperienza unica. L’Estate Teatrale Veronese, realizzata dal Comune di Verona, in collaborazione con Arteven, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto, allarga gli orizzonti. Per un Festival diffuso, in grado di coinvolgere l’intera città.

E’ una grande emozione essere presente per la prima volta a questo Festival – spiega Valter Malosti -. Sarà un’esperienza magnifica dar vita ai Poemetti, un viaggio nella mente di Shakespeare. Le due opere sono tavola rovesciata una dell’altra, al centro due personaggi femminili molto forti come Venere e Lucrezia”.

POEMETTI SHAKESPEARIANI

Venere e Adone e Lo stupro di Lucrezia diventano suono contemporaneo che evoca il senso del racconto. I due poemetti, composti tra il 1593 e il 1594, sono le uniche opere di Shakespeare di cui l’autore abbia curato la stampa personalmente, cosa mai accaduta né con le sue opere teatrali né con i più famosi Sonetti; e si possono dunque considerare come gli unici e certi originali di quell’autore dai contorni incerti che porta il nome di William Shakespeare. L’alta densità musicale degli spettacoli, pluripremiati, ha convinto Valter Malosti a proporne una versione senza scena, se non quella, ricchissima, sonora. Shakespeare qui dispiega la sua potentissima lingua e la capacità geniale di mescolare comico e tragico, leggero e profondo, orrore e parodia, con una specie di equilibrio incantatore che ci inghiotte nella musica delle parole senza concederci una qualche sospensione liberatoria. 

VENERE E ADONE sfugge a qualsiasi definizione: comico oppure tragico, leggero oppure profondo, un inno alla carne oppure un ammonimento contro la lussuria: il poemetto è un mixtum in cui tutti i termini di queste antitesi sono simultaneamente veri. Venere è una dea/macchina, dea ex machina ma anche sex machine. Una macchina di baci, una macchina schizofrenica di travestimento, una macchina di morte per l’oggetto del suo amore. Adone ricorda il giovane dei Sonetti. Il montaggio fonico attinge alle fonti acustiche più disparate, ai suoni della quotidianità sovrapposti a frequenze elettroniche e distorsioni, filtrando il tutto con musica elisabettiana e contemporanea. Musica come camera d’eco dei personaggi, come cartina di tornasole del loro spirito, musica che penetra dentro il testo, talvolta lo accarezza, più spesso entra in conflitto con esso per far schizzare scintille che ustionano ma anche illuminano. Con LO 

STUPRO DI LUCREZIA i due poemetti sembrano formare una specie di dittico simmetricamente contrappuntato, in cui la seconda tavola rovescia la prima: dallo sfondo giorgionesco del primo con conigli, cani, cavalli e cinghiali, si passa ad un tragico notturno, immerso in una livida oscurità caravaggesca squarciata dalla luce di una torcia. Per il grande poeta inglese Ted Hughes, autore di un visionario e misterico saggio/poema “Shakespeare and The Goddess of Complete Being”, questi poemetti, scritti quando i teatri londinesi erano chiusi per la peste, sono la base in cui individuare idealmente tutta la strategia poetica e i fondamenti metafisici dell’intera opera shakespeariana. La storia di come Tarquinio stupri Lucrezia, invasato di lei dopo le lodi del marito Collatino all’interno di una bizzarra gara tra generali, e di come il suicidio della vittima spinga il popolo romano a ribellarsi e a liberarsi dal giogo della tirannia monarchica, era stata succintamente narrata da Tito Livio e Ovidio e poi da Chaucer. In Shakespeare la voce di Lucrezia si dilata e diviene uno dei più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello stupro visto dalla parte di una donna, attraverso un’ingegnosa serie di lamentazioni, introspezioni, allegorie, invettive contro il Tempo, la Notte, l’Occasione, e in una ekphrasis che è capolavoro assoluto: la descrizione di un quadro di argomento troiano, in cui il sacco della città diviene la violazione della donna.

La musica internazionale continua ad accendere i riflettori del Teatro Romano!

Gli INCOGNITO in concerto il 28 giugno al Teatro Romano di Verona infuocano il palco!

LETTI D’AMORE, Verona celebra Shakespeare in prima nazionale

Il 6-7 luglio, sul palcoscenico del Teatro Romano, Giuliana De Sio, Laura Morante, Francesco Montanari, Filippo Dini. E la partecipazione di Andrea Bellacicco e di ResExtensa Dance Company.

Cambia e si arricchisce il cast dello spettacolo.

Il Festival Shakespeariano, cuore pulsante dell’Estate Teatrale Veronese, alza il sipario del Teatro Romano. Giovedì 6 luglio l’inaugurazione della 75a stagione con la prima nazionale di Letti d’Amore. Lo spettacolo per la drammaturgia di Fausto Costantini e Raffaello Fusaro per la regia di Raffaello Fusaro vedrà sul palcoscenico alcuni dei più grandi artisti italiani. Saranno loro a dar vita ad un medley di versi di Shakespeariani. Una celebrazione delle passioni, dei sentimenti umani e dell’amore, attraverso mille sfaccettature archetipiche. Lo spettacolo sarà in replica venerdì 7 luglio.

Giuliana De Sio e Laura Morante saranno Ophelia, Giulietta, Lady Macbeth, Desdemona, Rosalinda. A Francesco Montanari e Filippo Dini i ruoli maschili di Romeo, Otello, Antonio, Macbeth. Cambia e si arricchisce il cast sul palcoscenico. Adriano Giannini, impossibilitato a presenziare per sopraggiunti impegni concomitanti improrogabili, lascia il posto a Filippo Dini, attore e regista di elevato spessore, vincitore nel 2022 del Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro. Si aggiunge, nel ruolo di narratore, Andrea Bellacicco. Una lettura scenica arricchita dai danzatori di ResExtensa Dance Company – Porta D’Oriente diretta da Elisa Barucchieri. Lo spettacolo è prodotto dal Centro Teatrale Meridionale di Domenico Pantano.“

Quando abbiamo appreso con rammarico dell’impossibilità di Adriano Giannini a presenziare all’inaugurazione della 75a edizione del festival shakespeariano, abbiamo subito pensato, in accordo con il direttore artistico, che avremmo dovuto trovare un nome di altissima qualità, anche a discapito della popolarità più immediata – affermano gli ideatori del progetto Fausto Costantini e Raffaello Fusaro -. La scelta è caduta su uno degli artisti italiani maggiormente apprezzati della Generazione X. Regista affermato per i più importanti Teatri Nazionali italiani, ma anche attore di grande talento, Filippo Dini è perfetto per entrare in corsa, proprio perché ha già masticato le parole di Shakespeare, sia sul palcoscenico che da dietro le quinte. Siamo sicuri che la sua presenza saprà alzare ulteriormente il livello della serata, amalgamandosi al meglio con gli altri tre straordinari interpreti coinvolti: Giuliana De Sio, Laura Morante e Francesco Montanari. Nel ruolo di narratore si aggiunge inoltre al cast Andrea Bellacicco, solido attore presente in diverse produzioni di Stabili e Teatri Nazionali. Toccherà a lui tessere le singole scene tratte dalle più celebri opere shakespeariane, in un montaggio originale e senza precedenti”.

Quattro grandi attori interpretano un medley dei versi di Shakespeare interrogando il nostro presente. Archetipi che sono frammenti delle nostre vite accompagnano e scandiscono i temi narrati. Un meccanismo in cui gli interpreti cambiano ruolo come in un sogno notturno popolato da ricordi, creature fantastiche nate nel bosco della fantasia, immagini visionarie, passioni. Tra dialoghi e monologhi, giochi di botta e risposta, emozioni, eros, ironia e mirabolante poesia, la serata teatrale racconta particelle delle nostre esistenze. Gli attori si immergono in un piccolo album di versi del Bardo affrontando paure, abissi, gioie amorose che tutti portiamo dentro quando interpretiamo la nostra sorte. I quattro interpreti, alternandosi in ruoli che cambiano di continuo, accompagnati da un disincantato narratore un po’ filosofo, ricordano alcuni memorabili personaggi, tra dialoghi, monologhi e persino didascalie tratte da Shakespeare. Legando in modo esplicito gli estratti del grande drammaturgo al nostro tempo lo spettacolo si snoda come un medley in versi di tradimenti, denaro, amore, potere, passione, comico e tragico.

Biglietti in vendita al Box Office di via Pallone, così come online sui
siti www.boxofficelive.it e www.boxol.it.

Nata nel 1948, per la volontà del Comune di Verona di rendere omaggio a William Shakespeare e sottolineare il legame tra il Bardo e la città scaligera, presente in Romeo e Giulietta, La Bisbetica domata e I due gentiluomini di Verona, l’Estate Teatrale Veronese è realizzata dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura in collaborazione con Arteven, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto. Sponsor del Festival AGSM AIM, Banco BPM e Consorzio di Tutela Vini Lessini Durello.

La voce da brivido di Tony Hadley sul palcoscenico del Teatro Romano!

Tony Hadley con Mad About You un nuovo spettacolo in cui, oltre che dalla sua fedele The Fabulous TH Band, sarà eccezionalmente accompagnato dalla straordinaria Orchestra Bruno Maderna, diretta dal Maestro Danielo Rossi.

INCOGNITO AL TEATRO ROMANO, CONCERTO IMPERDIBILE DELL’ESTATE TEATRALE VERONESE

Sarà un concerto imperdibile. Domani sera, mercoledì 28 giugno, l’Estate Teatrale Veronese ospiterà gli Incognito, uno tra i più importanti progetti e gruppi di acid-jazz al mondo. 

La musica internazionale continua ad accendere i riflettori del Teatro Romano. La serata del Verona Jazz rientra nel festival realizzato dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura in collaborazione con Arteven e IMARTS, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto.

Negli anni gli Incognito hanno mantenuto fede alla loro idea musicale, ovvero quella di un sound che potesse conciliare la raffinatezza del jazz con il calore e la sensualità sonora del soul-funk. Musica coinvolgente, arrangiamenti ineccepibili ricchi di fiati e percussioni e un groove irresistibile sempre più orientato al contemporany R&B. Nati in Inghilterra nel 1976 gli Incognito sono una formazione in continuo mutamento, proprio come la loro musica. Jean Paul “Bluey” Maunick, leader del gruppo, nato alle Mauritius e cresciuto a Londra, si forma ascoltando Jimi Hendrix e, fra gli altri, Herbie Hancock, Ronnie Laws, George Duke. La fluidità nelle composizioni è un elemento caratterizzante nel percorso della band, tuttavia questo non ha mai pregiudicato il loro stile musicale ben definito, che spazia dal soul al funk fino all’R&B.

Ben 15 album in studio in oltre 30 anni di carriera. I successi dei primi anni Duemila vengono confermati nel 2010 dalla pubblicazione di “Live in London: the 30th Anniversary Concert” e “Transatlantic R.P.M.” arricchito dalle performance di artisti come Chaka Khan e Mario Biondi. Nel 2012 gli Incognito pubblicano “Surreal”, seguito da “Amplified Soul” (2014), “In Search of Better Days” (2016) e dal loro ultimo lavoro “Tomorrow’s New Dream” (2019), come sempre un album di immersione nell’acid jazz e con i contributi di numerosi musicisti e cantanti.

Ulteriori informazioni sul sito www.spettacoloverona.it.

TONY HADLEY AL TEATRO ROMANO. TUTTO ESAURITO PER IL CONCERTO DI DOMANI SERA

Tony Hadley, una delle voci maschili più rinomate al mondo, dopo il tour celebrativo dei 40 anni di carriera, sold out in tutte le tappe italiane, torna con Mad About You un nuovo spettacolo in cui, oltre che dalla sua fedele The Fabulous TH Band, sarà eccezionalmente accompagnato dalla straordinaria Orchestra Bruno Maderna, diretta dal Maestro Danielo Rossi. Domani sera, martedì 27 giugno, in concerto al Teatro Romano di Verona nell’ambito di Rumors, ideato da Elisabetta Fadini e inserito nel cartellone dell’Estate Teatrale Veronese 2023. Il Festival è realizzato dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura in collaborazione con Arteven e Imarts, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto. 

È sempre bello tornare in Italia ogni volta è un’emozione diversa e ho la possibilità di cantare in posti meravigliosi – commenta Tony Hadley –. Gli italiani sono sempre molto gentili con me, non vedo l’ora di incontrarli di nuovo e abbracciarli con la mia musica. Sentire i miei nuovi brani, quelli storici e i cult che mi hanno accompagnato da sempre prendere nuova vita grazie all’orchestra sarà magico”  

Il tour sarà l’occasione per celebrare una delle voci più autorevoli del pop, ormai sulla cresta dell’onda da 4 decenni, che ha visto gli esordi con il movimento del New Romantic, interpretando negli anni brani ormai diventati cult degli Spandau Ballet come l’epica “Through the Barricades”, il brano al primo posto di tutte le classifiche internazionali “True”, e l’inno non ufficiale delle Olimpiadi di Londra “Gold”. In questo viaggio per la penisola Tony Hadley eseguirà dunque brani iconici del periodo in cui era con gli Spandau Ballet, ma anche le sue canzoni da solista, senza tralasciare qualche iconica cover. L’Italia è da sempre uno dei paesi più amati da Tony Hadley, un amore ricambiatissimo. Dopo varie collaborazioni con artisti italiani (con Caparezza in “Goodbye Malinconia”, con Nina Zilli in “The fair tales of New York”). Come solista, Tony ha tenuto concerti in tutto il mondo, sia con la sua band, che con gruppi swing, e con grandi orchestre. Nel 2005 si è guadagnato il premio Gold Badge dalla British Academy of Composers and Songwriters; nel 2007 ha convinto un grande gruppo di nuovi fan apparendo nel musical Chicago nel ruolo di Billy Flynn nei teatri del West End di New York. “Talking To The Moon”, il suo ultimo album da studio, datato 2018 (2019 per il mercato italiano) è stato album della settimana su Radio BBC2, e il primo singolo “Tonight Belongs To Us” Singolo della settimana. Nel 2021 è uscita “Obvious”, scritta con Mick Lister, anch’essa nella top playlist di BBC2. Da anni, Tony Hadley presenta lo show della domenica mattina della BBC3 Counties Radio. Nel dicembre del 2019 ha ricevuto l’onorificenza Queen’s New Year’s Honours List per il suo impegno benefico nei confronti del Shooting Star Children’s Hospice

VERONA IN FESTA PER LA PREMIÈRE DEL FESTIVAL SHAKESPEARIANO. IL 6 LUGLIO LA SERATA EVENTO APERTA DALLA BANDA DELL’ESERCITO ITALIANO

Sul palcoscenico del Teatro Romano il premio Renato Simoni 2023 Franco Branciaroli. E poi Giuliana De Sio, Laura Morante, Francesco Montanari, Adriano Giannini per la prima nazionale di Letti d’Amore

Sarà un evento nell’evento. Una grande festa che coinvolgerà la città e che uscirà, per la prima volta, dalle mura del Teatro Romano.Giovedì 6 luglio inaugura il 75° Festival Shakespeariano. L’Estate Teatrale Veronese dà il via al cuore pulsante del cartellone 2023 con una serata indimenticabile.

Per la prima volta, la Première del Festival, organizzato dal Comune di Verona, sarà aperta dalla Banda dell’Esercito Italiano. Ben 55 orchestrali in uniforme storica sfileranno per il centro storico, diretti dal Maestro Maggiore Filippo Cangiamila. Un concerto a tappe che partirà da piazza Bra e arriverà al Teatro Romano, dove la Banda eseguirà alcuni brani tratti dalle colonne sonore delle opere shakespeariane. Un evento aperto alla città per celebrare l’anniversario dell’Estate Teatrale Veronese e la storia del più longevo Festival italiano dedicato a William Shakespeare. Un amore che non conosce fine tra Verona e il Bardo. Una storia che non si è mai interrotta, dal dopoguerra ad oggi, nemmeno durante la pandemia grazie anche alla collaborazione con Arteven, e al sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto.

La prima nazionale dello spettacolo Letti d’amore sarà quindi preceduta da un evento musicale al quale potranno prendere parte veronesi e turisti, tra le vie del centro storico.

Percorso. La Banda dell’Esercito italiano partirà dalla scalinata di Palazzo Barbieri, in piazza Bra, alle ore 20. Lì suonerà in formazione i primi brani, dopodichè la parata percorrerà via Oberdan per arrivare a Porta Borsari, dove ci sarà una seconda esibizione. Infine farà tappa in piazza Erbe, dove la musica coinvolgerà il salotto cittadino, per poi proseguire su corso Sant’Anastasia, via Massalongo, Ponte Pietra, fino a giungere al Teatro Romano. Alle ore 21, sul palcoscenico, i musicisti eseguiranno tre brani per il pubblico presente a teatro, March “Cymbeline”J. M. Fulton, ispirata all’opera teatrale; Romeo e Giulietta di Nino Rota, arrangiamento J. Edmondson, tratto dal film di Zeffirelli del 1968; L’altro Ennio, di Morricone arrangiata da Filippo Cangiamila. Uno spettacolo nello spettacolo, da non perdere.

E poi sul palcoscenico alcuni tra i più grandi nomi del teatro italiano: Giuliana De Sio, Adriano Giannini, Francesco Montanari e Laura Morante, per la prima nazionale di Letti d’Amore, di Fausto Costantini e Raffaello Fusaro. Un omaggio a tutte le coppie shakespeariane e alla grandezza e all’universalità della scrittura shakespeariana. Una lettura scenica arricchita dalle coreografie dei danzatori di ResExtens Dance Company Porta D’Oriente – Centro Nazionale di produzione per la Danza. Uno spettacolo pensato proprio per celebrare l’anniversario dell’Estate Teatrale Veronese. 

Durante la serata verranno consegnati due riconoscimenti alla carriera teatrale. Lo storico Premio Renato Simoni andrà a Franco Branciaroli, a deciderlo una commissione di critici e giornalisti, esperti di teatro. Mentre a Gianpaolo Savorelli il premio straordinario Una vita per il teatro, con il quale il Comune di Verona vuole omaggiare l’ex direttore artistico, per 45 anni alla guida dell’Estate Teatrale Veronese.

In vendita i biglietti. Per prendere parte alla serata-evento dedicata alla città di Verona è ancora possibile acquistare i tickets al Box Office di via Pallone, così come online sui siti www.boxofficelive.it e www.boxol.it.

A presentare la serata-evento l’assessora alla Cultura Marta Ugolini, il direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Carlo Mangolinie il Tenente Colonnello Antonio Mannella in rappresentanza dell’Esercito. Da Roma, collegato da remoto, il Maggiore Filippo Cangiamila, direttore della Banda dell’Esercito Italiano.

Sarà una serata speciale – ha detto l’assessora Marta Ugolini -. Il nostro Festival dal 1948 ha fatto tanta strada, portando a Verona l’eccellenza teatrale. Vogliamo celebrare questi 75 anni di cultura e arte portando la festa nelle strade del centro storico. E valorizzando alcune figure che hanno scritto la storia dell’Estate Teatrale Veronese. Un ringraziamento va a tutti coloro che rendono possibile tutto questo”.

Inaugurare un Festival è sempre un momento di festa – ha aggiunto Carlo Mangolini -. Quest’anno abbiamo ideato una serata di apertura che avrà al centro Shakespeare, ma che coinvolgerà l’intera città, grazie alla prestigiosa presenza della Banda dell’Esercito Italiano. Premieremo poi Franco Branciaroli, che a Verona ha mosso i suoi primi passi portando poi anche i suoi grandi successi da attore maturo. E poi il mio predecessore, Gianpaolo Savorelli, che ha dedicato 45 anni della sua vita a questo festival con grande amore e passione”.

Sarà un evento nell’evento – ha spiegato Antonio Mannella -, non solo per il pubblico che vedrà lo spettacolo ma anche per i cittadini e i turisti che potranno assistere ad un concerto itinerante da piazza Bra al Teatro Romano. Questo a conferma della presenza e della vicinanza dell’Esercito ai cittadini e della forte sinergia che da tanti anni ci lega alle Istituzioni veronesi”.

La Banda è portatrice di cultura così come di allegria e festa – ha concluso il Maestro e Direttore Filippo Cangiamila -. Io ho l’onore di dirigere questi professionisti che il 6 luglio, con la parata in città e al Teatro Romano, faranno risuonare le più belle marce e alcuni brani selezionati, ricordando l’opera di Shakespeare e il grande maestro Morricone”.

Motivazione Premio Renato Simoni. Questa la motivazione con cui la commissione, formata da Claudia Cannella – Hystrio, Roberto Canziani – giornalista e critico teatrale, Masolino D’Amico – storico e accademico teatrale, Rodolfo Di Giammarco – La Repubblica, Katia Ippaso – giornalista scrittrice, oltre all’assessora alla Cultura del Comune di Verona Marta Ugolini e al direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Carlo Mangolini, hanno assegnato a Branciaroli il Premio. “Fin dagli esordi Franco Banciaroli è stato scelto da registi illustri, prima da Aldo Trionfo, poi da Luca Ronconi, da Maurizio Scaparro, da Luigi Squarzina. Recitò fianco a fianco con Carmelo Bene. Fu collaboratore e interprete prediletto del massimo drammaturgo di allora, Giovanni Testori, col quale fondò la sua compagnia. Interpretò parecchie volte i grandi protagonisti di Shakespeare, spesso al Teatro Romano di Verona. Fu diretto, ancora, da Gianfranco De Bosio, da Armando Pugliese; spesso fu regista egli stesso, in testi di autori classici e contemporanei, anche estrosi, come, uno per tutti, Thomas Bernhard. Nella sua lunghissima carriera ha fatto di tutto e si è sempre esposto di persona senza quasi mai appoggiarsi a una struttura come un teatro stabile, assumendosi i rischi e le responsabilità come un comico itinerante di una volta. Anche come attore, pur essendo modernissimo in alcune sue scelte, è il prezioso esponente di una tradizione antica e oggi minacciata. Infatti Branciaroli, pur essendo più che dotato in tutte le richieste del mestiere, ha sempre fatto un punto di forza di quella che una volta era la specialità dei grandi, e che oggi rischia di essere cancellata dai mezzi meccanici: la voce. Quella di Branciaroli è l’ultima meravigliosa voce del teatro italiano. Ascoltarla senza la mediazione degli altoparlanti significa ricordarsi che proprio in questo il teatro è diverso da ogni altro medium. A teatro si ascolta una persona che è lì”.

Trama Letti d’Amore. Quattro personaggi insonni, durante una notte di domande, si ritrovano a sognare da svegli. Si raccontano paure, desideri, amori e dubbi in uno spettacolo scandito dal ritmo dei versi di Shakespeare. In un tempo in cui siamo un po’ spaesati ed in cerca di soluzioni che ci aiutino a capire le cose, le parole di Shakespeare tornano attuali ed umane. Alternando incertezze del parlato, frasi di oggi e perfino qualche errore, senza soluzione di continuità, i personaggi si immergono nei versi del Bardo. Legando i temi di Shakespeare al nostro tempo, va in scena un medley di carne, tradimenti, denaro, potere, passione, comico e tragico. Gli attori, alternandosi in dialoghi e monologhi, giochi di scherma in botta e risposta, miscelano atmosfere e linguaggi in uno spettacolo in cui le parole e la danza comunicano emozioni, eros, sorrisi e poesia.

Banda dell’Esercito. Fondata nel 1964, la Banda dell’Esercito è il complesso musicale rappresentativo della Forza Armata. É formata da centodue orchestrali, un archivista, un Maestro direttore e un Maestro vice direttore, tutti diplomati presso le più importanti Istituzioni Musicali italiane e reclutati tramite selettivo concorso nazionale. É attiva sia per i servizi istituzionali sia in un’intensa attività concertistica che l’ha vista protagonista nei più prestigiosi teatri italiani ed esteri (Francia, Olanda, Malta, Belgio, Lussemburgo, Austria, Egitto, Germania, nell’area balcanica e negli Stati Uniti d’America).

Programma, informazioni e curiosità sul sito www.spettacoloverona.it.

Nuove emozioni con la musica di Tigran Hamasyan!

Al Teatro Romano di Verona Tigran Hamasyan con ‘The call within’, il suo ultimo album!

Musica e risate con Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show!

Il 23 giugno al Teatro Romano di Verona Massimo Lopez e Tullio Solenghi incantano il pubblico veronese tra sketch, ospiti e tanta musica!

TIGRAN HAMASYAN. A VERONA IL PIANISTA E COMPOSITORE ARMENO

Musicista, compositore, pianista. Il sipario del Teatro Romano di Verona si alza per accogliere un grande artista internazionale. Domani sera, sabato 24 giugno, Tigran Hamasyan presenterà il suo ultimo album “The Call Within”. Un viaggio nel mondo interiore del musicista che, al di là della sua presenza fisica in scena, vive in un onirico universo interiore, un mondo parallelo dove il momento della creazione inconscia è un modo per sentirsi più che coscienti.

Si tratta del terzo appuntamento della sezione musicale dell’Estate Teatrale Veronese, festival realizzato dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura in collaborazione con Arteven e IMARTScon il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto.

È lo stesso artista ad affermare che, durante le registrazioni e gli spettacoli “Indicibili secondi di desiderio, realizzazione subliminale e soprattutto gioia immensa, riempiono il corpo come un’opera d’arte, come un poema, o una melodia che sta venendo al mondo senza un’apparente ragione ma solo perché l’umanità possa scoprire ciò che è invisibile: il mistero divino”.

L’album approfondisce l’ispirazione dell’artista per le mappe antiche appartenenti a diversi periodi storici. Esamina la poesia, le storie e le leggende popolari armene, cristiane e precristiane; ma anche l’astrologia, la geometria, l’antico design armeno, le incisioni rupestri e la cinematografia, unendo i confini tra la realtà storica e il mondo immaginario.

Composto da 10 brani originali, registrati con la collaborazione di Evan Marien al basso elettrico e Arthur Hnatek alla batteria, “The Call Within” è probabilmente l’album più energetico e intenso di tutta la discografia di Hamasyan. Nell’album sono presenti anche altre due speciali collaborazioni, con l’artista Tosin Abasi nel brano “Vortex” e con gli artisti Areni Agbabian e Artyom Manukyan nel brano “Our Film”.


I biglietti sono disponibili sui circuiti online o direttamente a Teatro Romano la sera dello spettacolo.

Ulteriori informazioni sul sito www.spettacoloverona.it.