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Sistema Teatrale Veronese Comune di Verona
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#chiacchiereaTeatro con Francesco Acquaroli, Sara Bertelà e Francesco Montanari

Una generazione “schiacciata” dal carico del passato, un grande amore materno ma anche una grande solitudine.

Francesco Acquaroli, Sara Bertelà e Francesco Montanari in #chiacchiereaTeatro ci raccontano qualcosa di loro e dei loro personaggi.

Appuntamento il 4 e il 5 luglio, sempre al Teatro Romano.

ESTATE TEATRALE VERONESE CONSOLIDA IL PROGETTO INCLUSIVO ‘TUTTI A TEATRO’ 

Con Fondazione Banca Popolare di Verona e Banco Bpm 145 biglietti omaggio 

per le persone fragili e in difficoltà economica

Spettacolo e sociale in un’ottica inclusiva e di coinvolgimento delle persone fragili. Si rinnova per il secondo anno consecutivo la partnership tra il Comune di VeronaFondazione Banca Popolare di Verona e Banco Bpm che vede il coinvolgimento di Spazio Teatro Giovani. L’Estate Teatrale Veronese spalanca i cancelli del Teatro Romano alle persone in difficoltà economica, ma desiderose di prendere parte ad una serata di prosa o danza in uno dei contenitori culturali più prestigiosi della città. 

Da luglio 2024 torna il progetto ‘Tutti a teatro’, obiettivo abbattere le barriere economiche e cognitive, oltre agli stereotipi, in grado di tenere lontane le persone svantaggiate dalla vita culturale e creare momenti di scambio e relazione attraverso il teatro. Otto serate, 145 biglietti destinati agli utenti delle cooperative e associazioni di assistenza del territorio, uomini e donne seguiti dai Servizi Sociali del Comune, in base a regole trasparenti volte ad assicurare la parità di trattamento.

Sei i titoli selezionati: per la danza Sogno di una notte di mezza estate di Opus Ballet che si terrà 1 e 2 agosto e Momix il 5 agosto, mentre per la prosa Romeo e Giulietta e After Juliet il 17 e 18 luglio, Molto rumore per nulla 25 e 26 luglio, Sior Todero Brotolon il 4 settembre. 

Il progetto, reso possibile grazie al contributo di Fondazione Banca Popolare di Verona e Banco Bpm, affianca alla gratuità dei titoli di ingresso, un servizio di accompagnamento e mediazione culturale, che mira a rendere più accessibili gli spettacoli e renderà possibile un dialogo e un confronto tra gli spettatori coinvolti. Questo servizio sarà gestito da Spazio Teatro Giovani, che a sua volta formerà e inserirà giovani allievi nel ruolo di accompagnatori e mediatori. 

L’accordo è stato presentato, questa mattina, a Palazzo Barbieri dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini, insieme al direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Carlo Mangolini, l’assessora alle Politiche sociali Luisa Ceni, per Fondazione Banca Popolare di Verona e Banco Bpm Costantino Miri e per Spazio Teatro Giovani Silvia Masotti e Camilla Zorzi.

“Sono molto grata a Fondazione Banca Popolare di Verona e Banco Bpm per aver scelto di rinnovare questa iniziativa. – commenta l’assessora Marta Ugolini. L’idea che ‘tutti’ abbiano il diritto di frequentare il Teatro Romano, nella sua doppia accezione di monumento e luogo di spettacolo, e che questo diritto riguardi anche coloro che vivono situazioni di disagio, risponde perfettamente al principio di inclusione sociale in base al quale ogni individuo deve avere le stesse possibilità di realizzare il proprio potenziale. La scelta di affiancare i ragazzi di Spazio Teatro Giovani, come mediatori culturali, è l’ulteriore tassello per perseguire l’obiettivo di arricchimento e sviluppo del potenziale cognitivo dei beneficiari di questo progetto, mettendo in pratica l’idea di una comunità accogliente e inclusiva”.

“L’esperienza pilota del 2023 – spiega l’assessora Luisa Ceni – ha riscosso un grande successo tra coloro che vi hanno partecipato. Molte delle persone alla quali abbiamo proposto l’esperienza sono entrate in un teatro per la prima volta ed il loro stupore per un luogo di estrema bellezza, come membri di una comunità, è difficile da esprimere.

Come Assessorato il nostro approccio al benessere è un tema fondamentale e la bellezza è un potente strumento per diffonderlo e sostenerlo. Partecipare ad uno spettacolo è un’azione sociale importante che può aprire in ogni singolo spettatore scenari importantissimi su piani diversi, da quelli meramente estetici e stilistici, al legame con tematiche sociologiche, politiche o filosofiche, occasione di arricchimento personale, che passa attraverso un momento di socialità e di divertimento e ha il potere di migliorare la propria autostima e le relazioni. 

In quest’ottica abbiamo allargato la proposta, oltre alla fascia della grave marginalità, a tanti giovani che stanno manifestando nuove fragilità e situazioni di disagio, profondamente convinti dell’importanza di investire in cultura e bellezza per migliorare la qualità di vita del tessuto sociale della nostra comunità.”

“L’anno scorso è stato commovente vedere giovani mamme e bambini provenienti da altre culture seguire con attenzione il teatro classico e shakespeariano. – aggiunge il direttore Carlo Mangolini – Grazie al lavoro dei ragazzi di Spazio Teatro Giovani, che con garbo e competenza hanno svolto il loro ruolo di accompagnamento, fornendo i migliori strumenti di lettura, abbiamo accolto al Teatro Romano persone che non ci sarebbero nemmeno mai entrate. Un’iniziativa lodevole, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030, e che dimostra come la collaborazione con aziende, privati e fondazioni possa generare qualcosa di davvero rilevante per la crescita di un’intera comunità”.

“Il progetto – afferma Andrea Marconi Segretario Generale di Fondazione Banca Popolare di Verona – è in grado di contribuire alla realizzazione di obiettivi di inclusione sociale e di accrescere così il benessere delle persone, in linea con la missione di Fondazione, orientata alla responsabilità sociale. E’ ormai accertato infatti che la fruizione della cultura ha effetti positivi sulla vita delle persone in quanto la arricchisce di momenti di svago e condivisione.”

“Banco BPM da moltissimi anni sostiene l’Estate Teatrale Veronese e l’essere coinvolti anche nel progetto Tutti a Teatro ci riempie di orgoglio. La bellezza di Verona, visibile nel semplice passeggiare tra le sue strade, si unisce con questa iniziativa alla bellezza che arriva dalla cultura, un’espressione della cultura calda e accessibile che accoglie e abbraccia tutti. – Sottolinea Costantino Miri, Responsabile Commerciale Direzione Verona e Nord Est di Banco BPM – Per questo la promozione di questa espressione culturale rappresenta uno degli aspetti qualificanti la responsabilità sociale che contraddistingue la nostra Banca, da sempre vicina agli eventi culturali della città, con la consapevolezza che è necessario promuovere produzioni di altissima qualità, anche morale, come quelle che caratterizzano l’Estate Teatrale Veronese e che ne garantiscono il successo.”

“Siamo felici di poter tornare a contribuire a questo progetto attraverso il nostro servizio di mediazione e accompagnamento. Crediamo da sempre, ed è punto cardine del nostro lavoro con i giovani, che il teatro possa essere luogo di relazione, incontro e dialogo. Il nostro ruolo sarà quello di fornire agli utenti coinvolti elementi utili a trasformare la visione dello spettacolo teatrale in un’esperienza, non individuale ma collettiva. Gli spettatori verranno accompagnati da altri giovani spettatori, allieve e allievi di Spazio Teatro Giovani – coordinati da noi insegnanti, attraverso un momento di confronto e di avvicinamento ai temi e un momento di raccolta impressioni e elaborazione dei temi alla fine della visione. Il dialogo al termine degli spettacoli, abbiamo verificato durante l’edizione 2023, ci ha messo di fronte a punti di vista, sentimenti, esperienze di persone spesso ai margini del confronto cittadino. Occasioni come questa fanno bene non solo a chi viene coinvolto ma, secondo noi, al teatro stesso e di riflesso a tutta la comunità concludono Silvia Masotti e Camilla Zorzi di Spazio Teatro Giovani.

L’Estate Teatrale Veronese è realizzata dal Comune di Verona, in collaborazione con Arteven, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto.

#chiacchiereaTeatro con Davide Sacco, regista di Amleto

Tante le domande che ci si pone, davanti ad un lavoro di questa portata.

Cos’è un fantasma? Cos’è il futuro? E cosa facciamo del nostro futuro?

“Ci hanno raccontato un futuro, raccontato dal passato e quel passato non sarà mai futuro”, ascolta #chiacchiereaTeatro e scopri il dietro le quinte di questa nuova meravigliosa produzione, in prima nazionale al Teatro Romano!

Un’esilarante serata insieme con Elio e Le Storie Tese per il primo appuntamento con Rumors Festival!

Elio e le Storie Tese, vestiti di bianco, su una scenografia studiata nel dettaglio,con la preziosa regia di Giorgio Gallione, raccontano il nostro tempo in modo ironico e affascinante.

IL PREMIO RENATO SIMONI ALL’ATTRICE ELISABETTA POZZI IN MEMORIA DI ELEONORA DUSE

Il Premio Simoni, giunto alla 66° edizione, dopo due nomi eccellenti come quelli di Massimo De Francovich e Franco Branciaroli, omaggia quest’anno una grande attrice: Elisabetta Pozzi

La premiazione avverrà giovedì 4 luglio, come da tradizione sul palco del Teatro Romano di Verona, alle ore 21.00, prima dello spettacolo “Amleto”. Una prima nazionale che inaugura il festival shakespeariano 2024, con protagonista Francesco Montanari al fianco di Franco Branciaroli, il quale proprio l’anno scorso ha ricevuto questo prestigioso riconoscimento. 

Sono commossa, onorata e grata per questo premio – queste le prime parole dell’attrice premiata Elisabetta Pozzi -. Fedeltà al teatro: non la posso negare. Una fedeltà assoluta, maturata dalla consapevolezza che vivere in teatro e per il teatro per me è sempre stato necessario e vitale. Mi ha permesso di liberarmi del peso di me stessa e di sperimentare l’abbandono all’universo del mito, del sogno e della creazione. Come non poter rimanere fedele al teatro? Grazie.

La motivazione. A deciderlo la giuria, presieduta dal Sindaco Damiano Tommasi e composta dai critici di teatro Claudia Cannella, Roberto Canziani, Masolino D’Amico, Rodolfo Di Giammarco e Katia Ippaso con questa motivazione: “Nell’anno in cui si celebrano i cento anni dalla scomparsa di Eleonora Duse, la giuria decide di conferire il premio Renato Simoni una vita per il teatro a Elisabetta Pozzi, una grande attrice della nostra scena che ha saputo mantenere, nel tempo, con una grazia e una solarità tutte sue, una qualità sempre altissima di espressione e una totale adesione alla vita del personaggio che di volta in volta è stata chiamata a interpretare. Il suo repertorio non ha confini né di genere né di lingua: da Shakespeare a Pirandello, dalla tragedia greca alla drammaturgia contemporanea straniera e italiana, Elisabetta Pozzi ha scavato sempre tra le pieghe del testo, facendo risuonare, con la sua voce e la sua intelligenza scenica, non solo la sua parte, ma le trame sottili dell’intera partitura. Amata da tutti i registi e gli attori che hanno lavorato con lei (da Luca Ronconi e Giorgio Albertazzi per arrivare a Carmelo Rifici e Andrea Chiodi, passando per Davide Livermore, Gigi Dall’Aglio, Tullio Solenghi e Laura Marinoni) Elisabetta Pozzi ha sviluppato, negli anni, anche una solida vocazione autoriale che l’ha portata a curare in maniera “totale” alcune messe in scena di opere vicine alla nostra sensibilità di contemporanei. Se con le eroine tragiche ha avuto un dialogo serrato e consapevole, ha sempre conservato un’attitudine briosa e leggera che le ha permesso di essere riconosciuta anche come eccezionale interprete di commedie. Tutto questo riuscendo a rimanere, non si sa come ma si sa perché, un’antidiva”. 

L’attrice premiata. Formatasi alla scuola del Teatro di Genova, Elisabetta Pozzi ha iniziato a recitare adolescente interpretando piccoli ruoli in diversi spettacoli, fino al debutto, a fianco di Giorgio Albertazzi che la sceglie come protagonista, ne “Il fu Mattia Pascal”, pièce tratta dall’omonimo romanzo di Luigi Pirandello. Da allora prende parte a numerosi spettacoli a fianco di Giorgio Albertazzi tra cui: “Uomo e sottosuolo” da Dostoevskij “La conversazione continuamente interrotta” di Flaiano, “Il castello illuminato” di Ruggeri e Albertazzi, “Peer Gynt” di Ibsen ed è diretta da Giancarlo Cobelli in un’iconica trilogia shakespeariana: “Pericle, principe di Tiro”, “Antonio e Cleopatra” e “Il racconto d’inverno”. L’ultimo ha debuttato al Teatro Romano nel 1980 con la regia di Giancarlo Cobelli al fianco di Albertazzi, Piera Degli Esposti e Pino Micol.

Per le sue interpretazioni è stata insignita di quattro Premi Ubu, due premi della critica e il Premio Eleonora Duse. Per il cinema interpreta varie pellicole tra cui “Maledetto il girono che t’ho incontrato” di Carlo Verdone grazie al quale riceve un David di Donatello nel 1992 come miglior attrice non protagonista. Attrice pluripremiata e amatissima da pubblico e critica, sia come interprete dei grandi classici che dei capolavori della drammaturgia contemporanea, Elisabetta Pozzi è stata diretta dai più importanti registi europei, da Luca Ronconi a Peter Stein. I primi dieci anni del suo percorso artistico sono legati al Teatro Stabile di Genova, dove ha recitato in numerosi spettacoli di grandissimo successo, diretta tra gli altri da Marco Sciaccaluga e Otomar Krejca. Dalla successiva collaborazione con il Teatro di Parma alle interpretazioni per l’Inda di Siracusa ai monologhi di Ghiannis Ritsos, sono tantissimi gli spettacoli che la vedono acclamata protagonista. 

Citiamo “La bocca del lupo” al fianco di Lina Volonghi nel 1981, cui segue “Re Nicolò” di Wedekind ancora con Albertazzi, “Tre sorelle” di Cechov e “Arden of Faversham” di anonimo elisabettiano. Durante l’estate 1987 lavora in “Misura per misura” di Shakespeare, regia di Jonathan Miller. Nell’estate 1988 è “Francesca da Rimini” di D’Annunzio diretta da Aldo Trionfo. Nel 1991-92 interpreta, accanto a Sergio Fantoni, “I giganti della montagna” di Luigi Pirandello. Nel 1992-93 è protagonista, insieme a Maddalena Crippa, dello spettacolo “L’attesa” di Remo Binosi, insieme a Massimo Popolizio di “Molto rumore per nulla” di Shakespeare e insieme a Carlo Cecchi di “Fratello e sorella” di Goethe. Nella stagione 1995-96 lavora con Peter Stein in “Zio Vanja” di Čechov e nel 1997 con Luca Ronconi ne “Il lutto si addice ad Elettra” di O’Neill. È impegnata con Carmelo Bene in “Adelchi” di Manzoni che debutta nell’ottobre 1997 a Roma e termina le repliche di “Ruy Blas” di Victor Hugo con la regia di Luca Ronconi. Sempre nel 1997 interpreta “Max Gericke” di Manfred Karge diretta da Walter Le Moli e “Stasera si recita a soggetto” di Pirandello diretta da Luca Ronconi. Nell’estate 1998 interpreta il ruolo di Caterina ne “La bisbetica Domata” di Shakespeare al fianco di Michele Placido, anche questo spettacolo debutta al Teatro Romano di Veron. Per la stagione 1998/99 interpreta “Alice oltre lo specchio” da Luis Carroll, con la regia di Giorgio Gallione e le musiche originali di Ivano Fossati e Mario Arcari.

Negli anni 2000 inizia la collaborazione con l’Istituto Nazionale del Dramma Antico al Teatro Greco di Siracusa che la vedrà tante volte protagonista in titoli come “Elettra”, “Ecuba”, “Medea” e “Ippolito” di Euripide ma anche “Orestea” di Eschilo e “Aiace” di Sofocle. Nel 2007 è promotrice a Torino del Progetto Théâtre Ouvert che per cinque mesi al Teatro Vittoria presenta testi di drammaturgia contemporanea. Nel frattempo prende il via l’operazione Fahrenheit 451 di Ray Bradbury, progetto ideato insieme al marito Daniele D’Angelo (che ne ha curato la traduzione insieme a Monica Capuani) e portato in scena con la regia di Luca Ronconi. Nel 2010 è protagonista di “Tutto su mia madre” di Almodovar diretta da Leo Muscato e nel 2011 di “Elektra”, di Hugo von Hofmannsthal diretta da Carmelo Rifici

Tra le sue più recenti interpretazioni ricordiamo “L’antica Bellezza”, “Le Troiane” e “The Children” tutti con la regia di Andrea Chiodi, “Lady Macbeth – suite per Adelaide Ristori” e “Maria Stuarda”, entrambi diretti da Davide Livermore.

IL PREMIO RENATO SIMONI. Giunto alla 66° edizione, il Premio Renato Simoni nasce nel 1958 per volere del Comune di Verona e del Comune di Milano. Da allora, il “Premio Renato Simoni di fedeltà al teatro di prosa” ha visto salire sul palco del Teatro Romano, nelle sue 65 passate edizioni, i nomi più importanti della scena italiana. Artisti che hanno dedicato tutta la loro vita, o la maggior parte di essa, al teatro di prosa sotto qualsiasi forma, attività e funzione ad esso inerente. 

Da Lucio Ridenti, il primo premiato (nel 1958) a Dario Fo (1990), passando per Emma Grammatica (’59), Eduardo De Filippo ’69), Elsa Merini (71), Paolo Grassi (’77), sono molti gli attori premiati, talenti e volti noti, come per esempio Paolo Stoppa (’81), Vittorio Gassmann (’97), Carlo Giuffré (’99). E ancora, Gigi Proietti (2010), Toni Servillo (2016), Ottavia Piccolo (2019), per finire con Massimo De Francovich (2022) e Franco Branciaroli (2023).

INIZIATIVA LETTERARIA “AFTER JULIET”

Il finale di una storia d’amore rivisto attraverso gli occhi della contemporaneità: fino al 10 luglio sarà possibile partecipare con un racconto breve che inizia dove finisce la celebre vicenda narrata da Shakespeare. Il Club di Giulietta selezionerà tra tutti tre elaborati. Premiazione il 18 luglio al Teatro Romano

Cosa succede dopo l’ultima riga di Romeo e Giulietta? È, quella, la vera fine di tutto?

In occasione dello spettacolo AFTER JULIET di Sharman Macdonald, al Teatro Romano il prossimo 18 luglio, che mette in scena un’ideale prosecuzione del dramma shakespeariano, l’Estate Teatrale Veronese – Comune di Verona in collaborazione con il Club di Giulietta e le Biblioteche Comunali di Verona, danno il via alla prima edizione di un’iniziativa letteraria aperta a tutti coloro che amano scrivere storie.

AAA SCRITTORI CERCASI. L’invito è rivolto agli autori, veronesi e non (unica clausola, la maggiore età), che hanno il desiderio di cimentarsi in un racconto breve, che inizi proprio dove finisce la celebre vicenda narrata dal bardo, attraverso una sensibilità contemporanea.

Giallo, thriller, romance, storico, umoristico, fantasy, distopico: ogni nuovo atto, purché inedito e scaturito dalla personale fantasia letteraria dell’autrice/autore, sarà poi letto dal Club di Giulietta. Solo tre inediti, tra tutti, saranno segnalati per la finale del 18 luglio. 

Nella serata dello spettacolo AFTER JULIET al Teatro Romano il 18 luglio, il Comune di Verona con il direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese e il regista di After Juliet, premieranno il racconto che, tra i tre finalisti, si sarà distinto per stile, qualità narrativa e capacità di sviluppare un’originale idea narrativa di fondo.

Gli elaborati dovranno essere in formato word (preferibilmente in carattere Times New Roman – grandezza 12), e composti da meno di 7.500 parole (ovvero una lunghezza compresa tra le 8.000 e le 30.000 battute spazi inclusi). 

COME FUNZIONA. Gli elaborati dovranno essere inviati, entro il 10 luglio compreso, completi di nome dell’autore e contatto telefonico, alla email: estateteatraleveronese@gmail.com. Infine, si richiede all’autore un’azione multimediale, ovvero una pubblicazione sui propri social, taggando l’Estate Teatrale Veronese (@estateteatraleveronese) con un contenuto relativo al manoscritto. Può essere una story, con un pitch elevator, oppure una fotografia o qualsiasi altro contenuto ispirato alla fantasia dell’autore, nelle sue corde. 

L’estate Teatrale Veronese vuole così, attraverso i propri canali, dare eco agli scrittori (o aspiranti tali) anche nel “mondo fuori dalle mura di Verona”.

I PREMI. L’estate Teatrale Veronese omaggerà l’impegno di tutti i partecipanti che invieranno correttamente l’elaborato con i requisiti richiesti, con un biglietto per Romeo Giulietta e per After Juliet. 

L’autore dell’opera migliore scelta dal Comune di Verona tra quelle selezionate dal Club di Giulietta, il 18 luglio, avrà in omaggio dei carnet dell’Estate Teatrale Veronese 2024.

I racconti correttamente pervenuti saranno pubblicati in digitale sulla Pagina Facebook dell’estate Teatrale Veronese in un’antologia cartacea.

L’Estate Teatrale Veronese vuole dare eco al talento, aprendosi alla cultura a tutto tondo – dichiara Carlo Mangolini, direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese -. Non solo danza, musica e teatro, quindi, ma per la prima volta nel cartellone fa ingresso anche la scrittura. I social faranno il resto, dando una vetrina importante a tutti coloro che hanno talento e fantasia: un’opportunità per farsi conoscere e apprezzare da un pubblico ampio. Un invito, quello dell’iniziativa letteraria After Juliet, che crea connessioni interdisciplinari, su più livelli e più fronti”.

Marta Ugolini, assessora alla cultura del Comune di Verona, afferma: “Un contest letterario basato su ciò che potrebbe accadere dopo la morte di Romeo e Giulietta, alla fine della tragedia di Shakespeare, porta con sé diverse valenze interessanti e stimolanti. Permette ad esempio di esplorare creativamente l’universo di Verona descritto da Shakespeare, immaginando come possa reagire la comunità cittadina alla notizia della morte dei due giovani o come la rivalità tra le due famiglie dei Montecchi e dei Capuleti possa evolversi o risolversi. Per tale via, si mette in dialogo la tragedia del passato con temi universali della contemporaneità, come quello dei conflitti, del perdono, della riconciliazione, della perdita e della redenzione, contribuendo al continuo dialogo culturale che circonda l’opera di Shakespeare e la rende immortale.”

Mario Biondi incanta il pubblico del Romano!

Mario Biondi, con la sua inconfondibile voce, riempie il Teatro Romano di Verona!

Per Verona Jazz “Crooning – The Italian Tour”. Una magica serata sotto il cielo stellato di Verona! 

TORNA “TEATRO NEI CORTILI” PER L’ESTATE 2024

In scena 152 rappresentazioni dal 30 giugno al 1° settembre a Chiostro di S. Maria in Organo, Chiostro di S. Eufemia e Cortile Montanari. Risate e divertimento, musica e riflessione, con un cartellone tra tradizione e innovazione che conferma la vivacità artistica del teatro amatoriale veronese.

Le compagnie amatoriali di Verona sono pronte a tornare in scena per regalare un’estate di spettacoli e divertimento con l’edizione 2024 di “Teatro nei Cortili”. Dal 30 giugno al 1° settembre le serate cittadine saranno animate da 25 spettacoli realizzati da 18 compagnie amatoriali per un totale di ben 152 rappresentazioni teatrali.Le storiche sedi dei chiostri di S. Maria in Organo e S. Eufemia, insieme al suggestivo Cortile Montanari, ospiteranno la ricca kermesse, promossa dall’Assessorato alla Cultura, che rappresenta una delle tradizioni più amate e attese dalla comunità veronese.

Il teatro amatoriale è un pilastro della tradizione culturale veronese e come Amministrazione siamo fieri di sostenerlo – spiega l’assessora alla Cultura Marta Ugolini -. Il Teatro nei cortili è un evento tanto atteso quanto amato dai veronesi, in cui tradizione e innovazione si incontrano con un’offerta artistica volta a soddisfare ogni gusto. Un risultato frutto del costante impegno delle compagnie teatrali veronesi che, con dedizione e passione, rinnovano ogni anno la loro partecipazione a questo appuntamento. Un ringraziamento speciale va a BCC Veneta per il suo sostegno alla rassegna, che quest’anno si distingue per un approccio sostenibile grazie alla collaborazione con Acque Veronesi e AMIA, che forniranno acqua e bicchieri biodegradabili“.

Il sipario si alza domenica 30 giugno a Cortile S. Maria in Organo dove Trixtragos porta in scena fino al 6 luglio “Come Cyrano”, scritto da Ilaria Raber e diretto da Nunzia Messina. A Cortile S. Eufemia, dal 4 al 10 luglio la compagnia La bugia presenta “Ho sposato 7 donne”, scritto da Dory Cei e diretto da Elena Merlo. Cortile Montanari debutta l’11 e 13 luglio con “Hotel Maranza” della Compagnia dell’Arca, spettacolo scritto e diretto da Valerio Bufacchi con Stefano Serri, Alessia Bottone, Alberto Manfré e Isabella Dilavello.Gli spettacoli di giugno/luglio avranno inizio alle 21.15, mentre le rappresentazioni di agosto e settembre alle 21.

Il pubblico può contattare direttamente le compagnie per prenotare i posti e acquistare le prevendite. Tutte le informazioni, con il programma completo degli eventi, sui siti www.comune.verona.it e www.spettacoloverona.it.La rassegna è stata presentata questa mattina dall’assessora alla Cultura Marta Ugolini insieme a Ermanno Regattieri di Estravagario Teatro, Marco Cantieri di Teatro Armathan e Fabrizio Piccinato di ArteFatto Teatro, che hanno curato la stesura del programma.

Un appuntamento atteso dalle 18 compagnie amatoriali che si alterneranno nei cortili fino al 1° settembre – afferma Ermanno Regattieri di Estravagario Teatro –. Un programma vario e assortito che farà divertire, ma anche riflettere. Il nostro ringraziamento va al Comune di Verona che anche quest’anno ha sostenuto la rassegna”.

C’è grande attesa da parte delle compagnie che si stanno preparando da mesi – aggiunge Marco Cantieri di Teatro Armathan -. Un grande lavoro culturale per portare in scena ogni sera spettacoli di livello”.

Un ringraziamento va a tutti coloro che si sono dati da fare per la riuscita dell’evento – conclude Fabrizio Piccinato di ArteFatto Teatro –. La passione che anima le compagnie amatoriali è un fiore all’occhiello per Verona”.

L’esuberanza di Ana Carla Maza infiamma il Teatro Romano!

Un’esplosione di vita, di gioia, di follia, con Ana Carla Maza il 23 giugno 2024 al Teatro Romano di Verona! L’ esuberanza di Cuba, dell’Avana, sua città natale. I ritmi samba del Brasile e le tragedie del tango argentino. Tutto in un’unica serata con Verona Jazz per l’Estate Teatrale Veronese 2024!

JAN GARBAREK GROUP con un ospite speciale, TRILOK GURTU, tutto al Teatro Romano!

Ieri sera Jan Garbarek con la sua band formata dal pianista e tastierista tedesco Rainer Brüninghaus e dal bassista brasiliano Yuri Daniel hanno inondato il Teatro Romano di Verona con la loro arte.  Per questa data un ospite speciale: il percussionista indiano Trilok Gurtu!

Riviviamo insieme le emozioni della serata

Prima serata di Verona Jazz. Paolo Fresu & Uri Caine danno il via alla musica!

La tromba lirica e sognante di Fresu, con il suo timbro malinconico e onirico che si sposa meravigliosamente con il pianismo di Uri Caine, fatto di mille citazioni, dalla canzone americana, al blues, dal jazz più mainstream all’avanguardia fino alla musica classica.

Il 21 giugno 2024 al Teatro Romano di Verona in “Improvvisi”

Diamo voce al talento! La prima iniziativa letteraria dell’Estate Teatrale Veronese!

Cosa succede dopo l’ultima riga di Romeo e Giulietta?
È, quella, la vera fine di tutto?

In occasione dello spettacolo AFTER JULIET di Sharman Macdonald, al Teatro Romano il prossimo 18 luglio, che mette in scena un’ideale prosecuzione del dramma shakespeariano, l’Estate Teatrale Veronese – Comune di Verona in collaborazione con il Club di Giulietta e le Biblioteche Comunali di Verona, danno il via alla prima edizione di un’iniziativa letteraria aperta a tutti coloro che amano scrivere storie e immaginare mondi.

L’invito è rivolto agli autori che hanno il desiderio di cimentarsi in un racconto breve, che inizi proprio dove finisce la celebre vicenda narrata dal bardo.
Giallo, thriller, romance, storico, umoristico, fantasy, distopico: ogni nuovo atto, purché inedito e scaturito dalla personale fantasia letteraria dell’autrice/autore, sarà poi letto dal Club di Giulietta. Solo tre inediti, tra tutti, saranno segnalati per la finale del 18 luglio. Il Comune di Verona, nella serata di After Juliet al Teatro Romano il 18 luglio, premierà con il direttore artistico dell’estate Teatrale Veronese e il regista di After Juliet il racconto tra i tre finalisti che si è distinto per stile, qualità narrativa e capacità di sviluppare un’originale idea narrativa di fondo.

Gli elaborati dovranno essere in formato word, composti da meno di 7.500 parole (quindi una lunghezza compresa tra le 8.000 e le 30.000 battute spazi inclusi). Dovranno essere inviati tra il 20 giugno e il 10 luglio compreso, completi di nome dell’autore e contatto telefonico, alla email: estateteatraleveronese@gmail.com.

Cosa bisogna fare?
1) Scrivi il tuo After Juliet, un racconto breve (entro le 7.500 parole)
2) invialo a estateteatraleveronese@gmail.com tra il 20 giugno e il 5 luglio compreso, completo di tuoi contatti
3) Pubblica un contenuto relativo alla tua storia (foto o video) su Instagram e tagga @estateteatraleveronese: saremo felici di dare eco al tuo talento!

L’estate Teatrale Veronese omaggerà l’impegno di tutti i partecipanti che invieranno correttamente l’elaborato con i requisiti richiesti e rispetteranno i passaggi 1) 2) 3), con un biglietto per Romeo Giulietta e per After Juliet. 

L’autore dell’opera migliore scelta dal Comune di Verona, il 18 luglio, avrà in omaggio dei carnet dell’Estate Teatrale Veronese 2024.

I racconti correttamente pervenuti saranno pubblicati in digitale sulla Pagina Facebook dell’estate Teatrale Veronese e in un’antologia cartacea.

*L’iniziativa è rivolta solo ad un pubblico adulto (18+)

GRANDE TEATRO 2024/2025. RINNOVO ABBONAMENTI DAL 15 LUGLIO

Giunto alla sua trentottesima edizione, il Grande Teatro 2024/2025 propone otto spettacoli nell’arco di cinque mesi. 
A prevalere quest’anno i grandi classici, riletti in chiave contemporanea, da Goldoni a De Filippo, da Tennesee Williams a Neil Simon, diretti da registi di culto come Antonio Latella e Pierluigi Pizi e con protagonisti attori molto amati dal pubblico come Umberto Orsini, Natalino Balasso e Andrea Pennacchi. Per la drammaturgia contemporanea invece fra gli autori David Mamet e Ferzan Ozpetek.
Nuovi abbonamenti a partire dal 20 settembre.

Dal 5 novembre al 30 marzo – per complessive quarantotto rappresentazioni – è in programma al Teatro Nuovo l’edizione 2024/2025 della rassegna Il Grande Teatro  organizzata dal Comune di Verona in collaborazione col Teatro Stabile di Verona – Centro di Produzione Teatrale.

Possibilità di rinnovo abbonamenti a partire dal 15 luglio fino al 18 settembre, mentre per i nuovi la vendita avrà inizio dal 18 settembre.

Gli otto spettacoli in programma propongono il meglio della produzione 2024-2025. A prevalere i grandi classici, a partire da un doppio Goldoni con due titoli simbolo come “Arlecchino” e “La locandiera” e la presenza di tre straordinari autori del ‘900 – Eduardo De Filippo, Tennessee Williams e Neil Simon). Sul fronte della drammaturgia contemporanea infine altri tre autori provenienti da continenti diversi: l’Europa (Pablo Renòn), gli Stati Uniti (David Mamet) e l’Asia (Ferzan Ozpetek), con opere che collocano le contraddizioni del presente in epoche anche molto distanti da noi, completando il concetto di “Nuovi Classici” che caratterizza il cartellone 24-25 del Nuovo.

“In un’epoca in cui la connessione virtuale sostituisce le relazioni umane, il teatro mantiene viva l’interazione autentica e l’immediatezza delle emozioni condivise dal vivo, promuovendo l’empatia e la riflessione – sottolinea l’assessora alla Cultura Marta Ugolini -. Consapevoli quindi del valore non solo culturale ma anche sociale del teatro, presentiamo, con entusiasmo la nuova stagione autunnale del Comune di Verona, che come da tradizione andrà ad abitare il palcoscenico del Teatro Nuovo, rinnovando la collaborazione con Fondazione Atlantide – Teatro Stabile Verona. Un appuntamento amato e atteso. Quest’anno in cartellone otto titoli che porteranno in scena i grandi classici rivisitati in chiave contemporanea. Non mancherà il divertimento così come gli spunti di riflessione su tematiche attuali che riguardano la vita di tutti noi”. 

“Ho scelto di intitolare Nuovi Classici questa edizione del Grande Teatro – dichiara il direttore artistico Spettacolo del Comune di Verona Carlo Mangolini – per la presenza di testi provenienti da quello che ormai può considerarsi una sorta di repertorio consolidato, presentati però in una veste del tutto inedita. E’ il caso dei due Goldoni in programma: “La locandiera” e “Arlecchino” (ispirato al celebre “servitore di due padroni”), che trovano una nuova lingua capace di comunicare agli spettatori di oggi grazie alle regie di Antonio Latella e Marco Baliani e alle interpretazioni di Sonia Bergamasco e Andrea Pennacchi. In questa direzione anche la presenza di tre mostri sacri del ‘900 come De Filippo, Williams e Simon che, grazie ad attori come Natalino Balasso, Mariangela D’Abbraccio, Franco Branciaroli e Umberto Orsini, ci aiutano a guardare alle contraddizione sociali che hanno attraversato il ‘secolo breve’ alternando dramma e divertimento. Oscillano tra riflessioni e sprazzi di travolgente ironia anche i tre testi di autori contemporanei che completano il programma, puntando sulla bravura di due fuoriclasse come Silvio Orlando e Maria Paiato, ma anche sull’atteso ritorno in teatro di Ferzan Ozpetek dopo il travolgente successo di “Mine vaganti. Prende forma così un nuovo modo di intendere il concetto di ‘classico’, che sono certo saprà sorprendere e appassionare gli spettatori di ogni età”.

“Sono trascorsi quarant’anni dalla morte di Eduardo De Filippo e dalla messinscena de La grande magia di Giorgio Strehler, a cui egli non riuscì ad essere presente; ben tre secoli dalla nascita di Maddalena Marliani, sulla cui persona Goldoni inventò La Locandiera – dichiara Piermario Vescovi, direttore artistico del Teatro Stabile di Verona –. Testi, appunto, classici e in misura diversa rinnovati. Il cartellone di quest’anno offre un’ampia scelta, ma tanto più organica,offrendo al pubblico titoli di repertorio e titoli nuovi, drammaturgia moderna e contemporanea, grandi interpreti. Senza ripercorrere – titolo per titolo e nome per nome – la lista, che parla da sola, possiamo essere sicuri della ricchezza e della varietà della nuova stagione”.

Il Grande Teatro, nato nel 1986 per volontà dell’Assessorato alla Cultura per dare continuità alla programmazione teatrale cittadina, fino ad allora preminentemente estiva, nel corso degli anni ha fatto della nostra città una delle principali “piazze” italiane per gli allestimenti di qualità.

Ad inaugurare la rassegna di quest’anno, dal 5 al 10 novembre, CIARLATANI di Pablo Remón, esilarante commedia di cui sono interpreti interpreti Silvio Orlando, Francesca Botti, Francesco Brandi e Blu Yoshimi, regia di Remón. Una produzione il Cardellino in coproduzione con Spoleto Festival dei Due Mondi / Teatro di Roma – Teatro Nazionale.

Anna è un’attrice di teatro la cui carriera è in declino. Diego è un regista affermato di film commerciali. Entrambi rappresentano apparentemente i due estremi della professione artistica: il successo e il fallimento. Entrambi stanno attraversando una crisi personale e le loro storie sono collegate da una figura comune: il regista cult degli anni ’80 Eusebio Velasco, padre di Anna e maestro di Diego, scomparso e isolato dal mondo.

Ciarlatani è una commedia in cui solo quattro attori viaggiano attraverso decine di personaggi, spazi e tempi. Una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori la finzione” dice Remón che attingendo a una narrazione eminentemente teatrale, ma con un’aspirazione fittizia e cinematografica, dipana una pièce in capitoli con una struttura più vicina a un romanzo che al teatro.

La rassegna prosegue, dal 19 al 24 novembre con LA GRANDE MAGIA di Eduardo De Filippo, produzione del Teatro di Napoli- Teatro Bellini, con Natalino Balasso, Michele Di Mauro e cast in via di definizione e con la regia Gabriele Russo

La Grande Magia è un testo complesso, ha l’ampiezza e lo sguardo del gran teatro ed allo stesso tempo offre sfumature nere della nostra umanità, tratti psicologici addirittura espansi nella nostra società contemporanea rispetto al 1948, anno in cui La Grande Magia andò in scena per la prima volta suscitando reazioni controverse e per lo più negative, poiché il testo non fu capito ed apprezzato. Ciò che rende questa commedia ancor più vicina al nostro tempo è il sentimento ossessivo di Calogero Di Spelta, un uomo smarrito in un mondo che sembra altrettanto confuso. Un uomo che ha bisogno di aggrapparsi a certezze granitiche a costo di rinchiuderle simbolicamente in una scatola. E nella scatola è disposto a credere ci sia sua moglie pur di non dubitare, pur di non vedere, pur di averla sotto controllo.

Il terzo spettacolo in cartellone, LA LOCANDIERA di Carlo Goldoni, è in programma dal 17 al 22 dicembre. Prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria e diretto da Antonio Latella, lo spettacolo vede in scena Sonia Bergamasco, Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti,

Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo e Valentino Villa. Mirandolina, interpretata da Sonia Bergamasco, dirige la locanda ereditata dal padre insieme al fedele Fabrizio, cui è legata da una promessa di matrimonio fatta al padre prima che morisse. Nella sua locanda sue clienti, il Conte d’Albafiorita e il Marchese di Forlipopoli, entrambi innamorati di lei, si contendono le sue attenzioni, usando le armi che hanno a disposizione: i soldi uno e il titolo nobiliare l’altro. La donna però, riesce ad arginare con intelligenza e superiorità i corteggiamenti, consentendosi di tanto in tanto di ricavarne anche qualche piccolo dono. Di fronte alla misoginia del Cavaliere di Riprafatta, altro cliente della locanda, Mirandolina mette in atto un piano e riesce a farlo capitolare. Ma nuovi equivoci e inganni sono in arrivo. La quiete si stabilisce quando Mirandolina accetta di sposare Fabrizio, ma come in altre opere goldoniane la fine degli intrighi porta con sé un’ombra di malinconia.

La quarta opera in cartellone (la prima del 2024) è LO ZOO DI VETRO  capolavoro assoluto della drammaturgia americana firmata Tennessee Williams, con Mariangela D’Abbraccio, Gabriele Anagni, Elisabetta Mirra e Pavel Zelinskiy, regia Pier Luigi Pizzi, produzione Best Live / Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. Siamo alla fine degli anni ‘30 del secolo scorso e la storia racconta le vicende della famiglia Wingfield composta dalla madre Amanda e dai suoi due figli, Tom e Laura, ragazza timida e claudicante. Abbandonata dal marito, Amanda deve affrontare le difficoltà, i timori e le ansie che le derivano dal desiderio di assicurare un futuro sereno ai suoi figli con un comportamento che oscilla tra il tenero e l’eccessivo. Laura, resa zoppa da una malattia e pertanto introversa e chiusa, è come intrappolata in un suo mondo di illusioni e passa tutto il suo tempo ad ascoltare vecchi dischi, leggere romanzi e soprattutto accudire una collezione di animaletti di vetro.

Tom lavora in una fabbrica di scarpe per mantenere Laura e Amanda, ma la vita noiosa e banale che conduce (nonché la morbosa presenza della madre) lo rende irascibile. Il ragazzo tenta senza successo di diventare un poeta, e cerca conforto recandosi al cinema a tutte le ore della notte per vivere delle avventure almeno con la fantasia. Questo scatena l’ansia di Amanda, che teme suo figlio sia un alcolizzato come il padre. Cambiano a volte i ruoli ed è una madre ad avere certe pretese ma non cambiano i desideri, ben diversi e non ricambiati.  Sogni, paure, sentimenti, rimorsi, oppressione, illusioni, è un testo che tocca l’anima e ci ricorda cosa significhi inseguire la propria vocazione. 

La rassegna prosegue (dal 28 gennaio al 2 febbraio) con ARLECCHINO?, scritto e diretto da Marco Baliani

con Andrea Pennacchi, Marco Artusi, Federica Girardello, Miguel Gobbo Diaz, Margherita Mannino, Valerio Mazzuccato e Anna Tringali. Musiche eseguite dal vivo da Giorgio Gobbo e Riccardo Nicolin

produzione Gli Ipocriti Melina Balsamo in coproduzione con Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale

L’Arlecchino che Andrea Pennacchi porta in scena farà forse sussultare i tanti Arlecchini che nel tempo hanno fatto grande questa maschera della commedia dell’arte. Lui cerca in tutti i modi di essere all’altezza del ruolo, ma non ne azzecca una, é goffo, sovrappeso, del tutto improbabile, ma è in buona compagnia: gli altri attori, che, come lui, sono stati assoldati, con misere paghe, dall’imprenditore Pantalone, sono, al pari di Arlecchino, debordanti, fuori orario, catastroficamente inadeguati. Eppure tutti questi sbandamenti, queste uscite di scena e fughe dal copione, che sono anche uscite nella contemporaneità dell’oggi, tutte queste parole affastellate, tutti questi gesti, stanno proprio rifacendo il miracolo della grande commedia goldoniana, in una forma non prevista, una commedia dirompente, straniante, che ricostruisce la tradizione dopo averla intelligentemente tradita.

Il sesto appuntamento del Grande Teatro è (dall’11 al 16 febbraio)  con  I RAGAZZI IRRESISTIBILI, di Neil Simon con Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Flavio Francucci, Chiara Stoppa, Eros Pascale ed Emanuela Saccardi, regia Massimo Popolizio – Una produzione Teatro de Gli Incamminati / Compagnia Orsini / Teatro Biondo di Palermo. I due protagonisti della commedia sono due anziani attori di varietà che hanno lavorato in coppia per tutta la loro vita dando vita ad un duo diventato famoso come “I ragazzi irresistibili” e che, dopo essersi separati per insanabili incomprensioni, sono chiamati a riunirsi, undici anni dopo, in occasione di una trasmissione televisiva che li vuole insieme, per una sola sera, per celebrare la storia del glorioso varietà americano. In scena vediamo i due vecchi attori che, con le loro diverse personalità, cercano di ricucire quello strappo che li ha separati per tanti anni nel tentativo di ridare vita ad un numero comico che li ha resi famosi. Le incomprensioni antiche si ripresentano più radicate e questa difficile alchimia è il pretesto per un gioco di geniale comicità e di profonda melanconia.

In programma dall’11 al 16 marzo il penultimo appuntamento della rassegna è BOSTON MARRIAGE, di David Mamet, con Maria Paiato, Mariangela Granelli e Ludovica D’Auria, regia Giorgio Sangati. Una produzione Centro Teatrale Bresciano / Teatro Biondo di Palermo. Stati Uniti, fine Ottocento, un salotto, due dame e una cameriera. Tutto farebbe pensare a una trama convenzionale, un incontro tra amiche un po’ affettate, ma alla forma non corrisponde la sostanza: nella conversazione dal vocabolario ricercato fioccano volgarità e veniamo a sapere che le due dame sono state un tempo una coppia molto affiatata. Dopo la separazione, Anna, la protagonista e padrona di casa, ha trovato un uomo ricco che la mantiene e vorrebbe ora approfittare della protezione di lui per riprendere con sé Claire, appena arrivata in visita. Ma Claire non è lì per quello; è tornata per ben altri motivi e la riconquista si rivelerà molto più complicata del previsto, con colpi di scena rocamboleschi che coinvolgeranno anche la giovane cameriera, ritmando l’opera e donandole una facciata esilarante, quasi di farsa. È una prova per grandissime attrici, vere funambole della parola, come la straordinaria Maria Paiato e una intensa Mariangela Granelli insieme a Ludovica D’Auria.

A chiudere Il Grande Teatro (dal 25 al 30 marzo) è MAGNIFICA PRESENZA, uno spettacolo di Ferzan Ozpetek con Serra Yilmaz, Tosca D'Aquino, Federico Cesari, Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi ed Erik Tonelli. Una produzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo in co produzione con Teatro della Toscana.

Ferzan Ozpetek torna a teatro con il nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici, Magnifica presenza. Il regista, tra i più amati del nostro cinema, prosegue così il percorso inaugurato con Mine vaganti, e fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi che saranno i grandi protagonisti di questa commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto.

Nei giovedì di spettacolo, alle ore 18, gli attori incontreranno il pubblico.

RINNOVO ABBONAMENTI 2024-25 con conferma del posto

Da lunedì 15 luglio a mercoledì 18 settembre
Per chi rinnova l’abbonamento sconti sull’acquisto di biglietti per gli spettacoli dell’Estate Teatrale Veronese

ACQUISTO NUOVI ABBONAMENTI

Da lunedì 23 settembre a mercoledì 16 ottobre

Rinnovo abbonamenti e acquisto nuovi abbonamenti
Biglietteria del Teatro Nuovo, martedì e venerdì ore 11-13 e dal lunedì al sabato ore 15.30-19.30 

Box Office, dal lunedì al venerdì ore 9.30-12.30 e 15.30-19
sabato ore 9.30-12.30 

ACQUISTO BIGLIETTI

Da lunedì 21 ottobre presso il Teatro Nuovo e Box Office e on line su
www.boxofficelive.it e www.boxol.it/boxofficelive

TUTTA LA CITTA’ DI VERONA COINVOLTA IN SPETTACOLI DI TEATRO E DANZA

Dal 21 giugno al 20 settembre, tre mesi di Festival di eventi con 15 prime nazionali, 7 coproduzioni e ben 52 serate di spettacolo dal vivo. Tra le novità il ritorno dei grandi allestimenti shakespeariani e classici, le sonorità del mondo e la valorizzazione dei talenti del territorio.

Organizzata dal Comune di Verona, in Collaborazione con Arteven, e con il prezioso sostegno di AGSM-AIM, Banco BPM e Gruppo Vicenzi, l’Estate Teatrale Veronese 2024 ha nel Teatro Romano la sua sede d’eccellenza, che tra gli appuntamenti clou ospita per la MUSICA una visione internazionale tutto al femminile composto da Ana Carla Maza (23 giugno), Fatoumata Diawara (6 luglio) e Marisa Monte (28 luglio), per il TEATRO le prime nazionali di “Amleto” con Francesco Montanari (4 e 5 luglio) e “Molto rumore per nulla” con Lodo Guenzi (25 e 26 luglio), oltre al doppio allestimento di “Romeo e Giulietta” (17 luglio) e il suo seguito “After Juliet” (18 luglio) diretto da Filippo Dini e infine per la DANZA la versione del “Sogno di una notte di mezza estate” coreografata da Davide Bombana (1 e 2 agosto) e l’atteso ritorno dei Momix (dal 5 al 17 agosto).

Ma la programmazione teatrale e di danza dell’Estate Teatrale Veronese non si limita al Teatro Romano, quest’anno è stato pertanto lanciato un invito rivolto ai 12 compagnie teatrali facenti parte della Rete Spettacolo Verona – Professionisti (RSVP) per arricchire la programmazione del festival con proposte di spettacoli, sempre legati a Shakespeare o al Teatro Antico, da collocare in alcuni luoghi di pregio della città. Nasce così ETV IN TOWN il cui obiettivo è ospitare i migliori progetti presentati, da un lato proponendoli al pubblico e dall’altro sollecitando lo sviluppo di contenuti in grado di garantire una crescita sostanziale nel percorso artistico delle compagnie.

“In questi anni stiamo portando avanti convintamente come amministrazione comunale un dialogo costruttivo con le tante realtà professionali del territorio attive nel campo del teatro e della danza – precisa l’Assessora alla Cultura Marta Ugolini -. La loro scelta di fare sistema creando la rete RSVP ha facilitato un confronto serrato che prende forma in progetti specifici. In autunno è partito ‘Altro Teatro City’ per promuovere la loro presenza nel cartellone del Teatro Camploy. La prima edizione di ETV IN TOWN è un ulteriore passo in questa direzione e credo che saprà mettere in risalto una volta di più il valore dei nostri ottimi professionisti. Altro elemento qualificante dell’iniziativa è la valorizzazione di particolari location presenti in città, che quest’anno puntano i riflettori sul quartiere di Veronetta, facendo scoprire al pubblico inediti luoghi di spettacolo”.

“Il territorio veronese esprime tante eccellenze in campo artistico – afferma il direttore artistico del festival Carlo Mangolini -. Il progetto ETV IN TOWN nasce con l’obiettivo di valorizzarle al meglio, inserendole nel programma della stagione più importante tra quelle organizzate direttamente dal Comune di Verona. I progetti selezionati hanno tutti una loro unicità, nel prendere a pretesto l’immaginario classico e shakesperiano portandolo nel presente, sia per le tematiche affrontate che per le modalità di fruizione anomale. Sono certo che le proposte che compongono questo cartellone, tutte presentate in prima nazionale, faranno vivere, agli spettatori che vorranno prendervi parte, delle esperienze uniche, da portare con loro anche dopo lo spettacolo”.

Per la prima edizione di ETV IN TOWN sono state selezionate una proposta di danza e due di teatro. Si tratta della compagnia Zebra con il progetto coreografico di Chiara Frigo BLACKBIRD, liberamente ispirato al personaggio shakespeariano della “Dark Lady”, evocata da nove performer, che coinvolgerà direttamente gli spettatori in azioni performative nel Parco Santa Toscana. Abiterà invece il Bastione delle Maddalene il progetto teatrale di Solimano Pontarollo e Andrea De Manicor WELFARE LEAR che indaga il tema della vecchiaia e dell’accudimento. Anima infine gli spazi del Quartiere di Veronetta Babilonia Teatri con POLIS/CITTA’/CITY che, a partire da “La Repubblica” di Platone e dal concetto di città ideale, si interroga su quali siano le caratteristiche della città in cui abitiamo coinvolgendo anche gli studenti dell’Università di Verona. 

Il Bastione delle Maddalene, il Parco Santa Toscana e l’intero Quartiere di Veronetta, sono dunque le suggestive location scelte quest’anno, che ospiteranno progetti di differente natura, da quelli più tradizionali da palcoscenico a performance partecipate a vere e proprie visiti guidate nella città, per riflettere insieme su come i luoghi  comunichino qualcosa di unico, rendendo protagonisti i cittadini prima ancora che come spettatori. 

Il programma inaugura al Bastione delle Maddalene dal 10 al 13 luglio con WELFARE LEAR Ovvero come sopravvivere in vecchiaia alla tassa di successione e vivere più o meno felici, forse un progetto di Casa Shakespeare con la drammaturgia originale di Andrea De Manincor dal “King Lear” di Shakespeare e la regia di Solimano Pontarollo che vede come protagonisti, accanto agli attori della Compagnia, Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini. Una ri-visitazione della nota tragedia shakespeariana, fortemente concentrata sull’aspetto di radicale conflittualità fra generazioni. O meglio: quanto può pesare non la famosa libbra di carne, ma la vecchiaia sui bilanci di uno Stato. Insomma, il focus di questa messinscena si riferirà al contrasto fra il sostegno alla vecchiaia e il suo allontanamento, l’abbandono a lande sconosciute, in terreni che nemmeno sono vivibili: all’addiaccio, fra intrichi di foresta e in mezzo alla bufera. Con questa “variazione sul tema” Casa Shakespeare sceglie di indagare, attraverso laboratori e progetti di comunità che si svilupperanno nell’arco dell’anno, il grande tema della vecchiaia presente in Lear.

Si prosegue il 27 e 28 luglio al Parco santa Toscana con BLACKBIRD di Chiara Frigo. Ispirandosi alla figura della Dark Lady, la coreografa costruisce un progetto di danza che mira a fare incontrare artisti e comunità locali con il fine di attivare processi di creazione collettiva. L’espressione Dark Lady compare nei “Sonetto” di Shakespeare, come una dama tenebrosa, una creatura fatale fuori dall’ordine domestico immoto e rassicurante. Con il suo temperamento rivoluzionario va ad incarnare il cuore di una riflessione, profonda e travagliata, che il poeta conduce sulla forma poesia e sugli effetti che questa genera nelle relazioni tra esseri umani. A partire da tale presupposto BLACKBIRD intende stimolare un incontro artistico tra sconosciuti, facendo leva sull’elemento dell’imprevedibilità. Gli spettatori diventano di fatto co-protagonisti di un evento che attraversa la danza, ma anche il canto, la parola e la letteratura. A condividere con loro questa esperienza un cast al femminile composto da nove performer.

Il 7 e 8 settembre infine per le Vie del Quartiere di Veronetta Babilonia Teatri propone POLIS/ CITTA’/CITY un progetto realizzato in collaborazione con l’Università di Verona – Veronetta ContemporaneaA partire da “La Repubblica” di Platone e, in particolare, dal concetto di città ideale che l’autore tratteggia nell’opera, Valeria Raimondi e Enrico Castellani realizzano il progetto interrogandosi su quali siano le caratteristiche delle città in cui abitiamo. POLIS/CITTA’/CITY è un percorso che si snoda per le vie di Veronetta. Gli spettatori verranno guidati attraverso il quartiere, e le voci, i suoni e i rumori che ascolteranno in cuffia consegneranno loro una mappa insieme emotiva e topografica. Grazie alle registrazioni e all’editing audio di Luca Scapellato verrà data voce a quello che si vede e a quello che in genere rimane nascosto sotto la superficie. Il quartiere ospita buona parte degli edifici e delle facoltà dell’Università di Verona. E’ allo stesso tempo un quartiere storico della città e il quartiere maggiormente multietnico. All’interno del quartiere convivono mondi paralleli che spesso non si intersecano. Nell’indagine saranno coinvolti anche alcuni studenti dell’Università di Verona, in quanto abitanti del quartiere con specifiche caratteristiche. Sono abitanti anomali, part-time, che del quartiere generalmente fanno un uso e consumo strettamente legato alla frequentazione universitaria e ai locali circostanti. Il loro punto di vista può gettare uno sguardo ulteriore sul quartiere, sulle sue fratture, le sue possibilità e le sue contraddizioni.

Novità ETV2024 è la YELLOW EXPERIENCE, iniziativa che coinvolge il pubblico attraverso il colore giallo, simbolo di creatività e dinamismo. Indossando un accessorio giallo, gli spettatori potranno ricevere sorprese e interagire con la comunità social del festival. Questa esperienza interattiva, che vede anche il coinvolgimento di Confesercenti, mira a rendere il pubblico sempre più protagonista.

Il conto alla rovescia è iniziato!

Carlo Mangolini, direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese, ci racconta nomi e novità di quest’anno al Teatro Romano di Verona!

CONTO ALLA ROVESCIA PER LA 76°EDIZIONE DELL’ESTATE TEATRALE VERONESE

DAL 21 GIUGNO FINO AL 20 SETTEMBRE 2024

15 PRIME NAZIONALI, 7 COPRODUZIONI E BEN 52 SERATE DI  EMOZIONANTE SPETTACOLO 

Si lavora al grande palco del Teatro Romano di Verona: manca poco all’inaugurazione della 76° edizione della Estate Teatrale Veronese, la rassegna storica nata nel dopoguerra per legare il nome della città di Verona con il grande poeta e drammaturgo inglese William Shakespeare che la rese celebre nel mondo con il dramma di Romeo e Giulietta.

Teatro, danza e musica: Dal 21 giugno al 20 settembre, tre mesi di Festival di eventi con 15 prime nazionali, 7 coproduzioni  per un totale di  52 serate  Tra le novità il ritorno dei grandi allestimenti shakespeariani e classici, le sonorità del mondo e la centralità delle nuove generazioni.

Organizzata dal Comune di Verona, in Collaborazione con Arteven, e con il sostegno di AGSM-AIM, Banco BPM e Matilde Vicenzi, l’Estate Teatrale Veronese 2024 completa il fortunato triennio della rinascita, firmato dal Direttore Artistico Carlo Mangolini. Dopo gli anni faticosi della SEMINA (2022) e quelli esaltanti della FIORITURA (2023), la stagione approda finalmente al meritato RACCOLTO. Innesti tra classico e contemporaneo permetteranno di abbandonare le forme sceniche monologanti e gli allestimenti ridotti, a favore di grandi protagonisti, compagnie numerose e di regie di qualità.

Tra gli appuntamenti di punta previsti in apertura di stagione nei mesi di giugno e luglio si segnalano per la musica un terzetto internazionale tutto al femminile composto da Ana Carla Maza (23 giugno), Fatoumata Diawara (6 luglio) e Marisa Monte (28 luglio) e per il teatro le prime nazionali di “Amleto” con Francesco Montanari (4 e 5 luglio) e “Molto rumore per nulla” con Lodo Guenzi (25 e 26 luglio), oltre al doppio allestimento di “Romeo e Giulietta” (17 luglio) e il suo seguito “After Juliet” (18 luglio) diretto da Filippo Dini.

Ogni anno il Teatro Romano ritrova la sua dimensione, spaziale grazie al lavoro di tante maestranze che si prodigano per trasformare questo straordinario monumento in un luogo iconico perfettamente idoneo per lo spettacolo dal vivo, in grado di ospitare oltre tre mesi di programmazione. Ma anche l’importante dimensione sociale, grazie all’esperienza collettiva, alla condivisione di idee e sentimenti  che si sprigionano dal palco” Così l’Assessora alla Cultura del Comune di Verona. “Il nostro impegno, accanto alla valorizzazione della tradizione shakespeariana è quello di offrire in ogni edizione  nuove occasioni per continuare a  tenere alto  e trasversale, l’interesse del pubblico  verso l’arte dal vivo.”

“E’ dunque tempo di inaugurazioni per l’Estate Teatrale Veronese”, prosegue il Direttore Artistico della Estate Teatrale Veronese, Carlo Mangolini“a partire dal Jazz con Paolo Fresu e Uri Caine il 21 giugno e poi la settantaseiesima edizione del Festival Shakespeariano che apre il 4 luglio con la prima assoluta di ‘Amleto‘, un allestimento ambientato in un cinema degli anni ’30 del ‘900 con il suggestivo tappeto sonoro composto ad hoc da Francesco Sarcina e due generazioni di attori a confronto nei ruolo di Amleto, padre e figlio, come Franco Branciaroli e Francesco Montanari.”

In arrivo anche una nuova YELLOW EXPERIENCE”, conclude il Direttore Artistico Carlo Mangolini legata al colore del festival di quest’anno, il giallo, con tante sorprese interattive finalizzate a creare una comunità di spettatori sempre più protagonisti“.

Tra le novità di questa edizione 2024 quella di rendere il pubblico sempre più protagonista.

Il colore giallo, presente nella bellissima locandina della stagione 2024, così luminoso tanto da esprimere da sempre il senso di apertura, dinamicità ma anche movimento vitale e creativo; sarà la base della YELLOW EXPERIENCE.  

Gli spettatori indossando un tocco di giallo (accessorio o capo di abbigliamento) ed interagendo con la social community dell’Estate Teatrale Veronese, riceveranno sorprese a loro dedicate. Tutte le info su www.estateteatraleveronese.it

AI NASTRI DI PARTENZA LE ESALTANTI NUOVE STAGIONI MUSICALI DI VERONA JAZZ E RUMORS FESTIVAL

L’Estate Teatrale Veronese 2024, il festival multidisciplinare realizzato dal Comune di Verona, completa il fortunato triennio dopo gli anni della SEMINA (2022) e quelli esaltanti della FIORITURA (2023), che tanti riscontri positivi ha ottenuto, sia in termini di presenza di pubblico sia per la qualità del progetto artistico, e approda finalmente al meritato RACCOLTO, per il quinto anno sotto la direzione artistica di Carlo Mangolini.

Sul fronte musicale torna immancabile l’appuntamento con le due rassegne storiche VERONA JAZZ, curata da Ivano Massignan, e RUMORS FESTIVAL, curata da Elisabetta Fadini. Entrambe realizzate in collaborazione con Eventi Verona srl e con il prezioso sostegno di AGSM AIM. Quattro gli artisti italiani e sei le presenze internazionali previste, tra i grandi maestri del jazz, suadenti vocalità femminili della world music mondiale e due cantautori di razza.

Al via, dal 21 giugno, la nuova edizione di Verona Jazz, che anno dopo anno ribadisce la sua versatilità e trasversalità, valicando i confini di genere per far spazio ad una musica sempre più ‘contaminata’. Verona Jazz diventa così un’occasione per far convivere esperienze musicali diverse e distinte che portano con sé influenze, storie, racconti distanti tra loro, ma che si ritrovano raccolti all’interno di un’istituzione musicale che con l’imponenza della sua longevità regala da anni serate di musica di indiscussa maestria ed emozione.

Sul palcoscenico del Teatro Romano, dunque, saliranno artisti nazionali e internazionali come il duo composto da Paolo Fresu e Uri Caine; il sassofonista norvegese Jan Garbarek assieme alla sua band e accompagnato, per la serata veronese, dal percussionista indiano Trilok Gurtu; la violoncellista e cantante cubana Ana Carla Maza e il cantante italiano Mario Biondi con la sua band. 

Storie musicali con origini diverse che, tracciando la propria narrazione e sviluppo, si intrecciano con il lungo racconto di un Festival, simbolo della nostra Verona.

Il compito di chiudere il cartellone musicale spetta ai protagonisti del Rumors Festival, a cura di Elisabetta Fadini, una rassegna originale e popolare, dove il ricercato diventa di tutti e per tutti e che da sempre porta in grembo il concetto di musica come arte capace di vivere e sopravvivere, senza quegli ausili che creano il sensazionale, spesso studiato, pensato e costruito, spogliato dell’eccesso per regalare una molteplicità di emozioni fatte di semplice e sola musica.

Un festival sempre più caratterizzato da musicalità e suoni familiari e forme d’arte che raccontano la cultura di Paesi lontani. Quest’anno Rumors sarà contaminato dall’afromusic e dalla fusione di samba, pop, jazz e soul, nonché dalla storia e tradizione dell’Africa e del Brasile, rappresentati da due grandi artiste: Fatoumata Diawara e Marisa Monte. Due donne che si affiancheranno al cantautorato italiano di Elio e Le Storie Tese e Vinicio Capossela, accompagnato dall’Accademia d’Archi Arrigoni.

L’Estate Teatrale Veronese, dunque, continua a sorprendere puntando sulla qualità degli interpreti e sulla forza evocativa degli allestimenti scenici, per consolidare il coinvolgimento degli spettatori, veronesi e non, con l’intento di rilanciare appieno l’incanto dello spettacolo e della musica dal vivo.

I biglietti sono disponibili sui circuiti www.ticketone.it; www.ticketmaster.it e presso le abituali prevendite

CALENDARIO VERONA JAZZ E RUMORS 

21 giugno

|Paolo Fresu & Uri Caine|

IMPROVVISI

Il duo costituito da PAOLO FRESU & URI CAINE, è la storia del fortunatissimo incontro tra due grandi personalità del jazz moderno. Si tratta di una delle liaison più interessanti successe nel mondo del jazz degli ultimi anni: la tromba lirica e sognante di Fresu, con il suo timbro malinconico e onirico che si sposa meravigliosamente con il pianismo di Uri Caine, fatto di mille citazioni, dalla canzone americana, al blues, dal jazz più mainstream all’avanguardia fino alla musica classica, genere che Caine ha riveduto e corretto secondo i suoi parametri personali in molti progetti solistici pubblicati negli ultimi 10 anni.

Tra i brani usualmente presentati, oltre a standard come “Darn that dream” e “Doxy”, delle vere e proprie perle come “Lascia ch’io pianga” di Haendel in una versione da brivido ed il fantastico medley che unisce un classico della canzone italiana come “Non ti scordar di me” con “Centochiodi”, brano scritto da Fresu per la colonna sonora del bellissimo omonimo film di Ermanno Olmi.

Il riferimento dialogico è quello con il trio di Keith Jarrett, e come accade per questo trio, Fresu e Caine insieme hanno dimostrato quanto sia possibile rinnovare alcune tra le pagine più famose del jazz, tra ammalianti ballad ed invenzioni ritmiche, che rendono il loro incontro musicale un evento assolutamente da non perdere.

22 giugno

|JAN GARBAREK GRUOP featuring Trilok Gurtu|

Jan Garbarek torna in tour con la sua band formata dal pianista e tastierista tedesco Rainer Brüninghaus e dal bassista brasiliano Yuri Daniel. Per questa nuova data saranno accompagnati da un ospite speciale: il percussionista indiano Trilok Gurtu.

Da più punti di vista Garbarek vede sé stesso e i musicisti della sua band come degli artigiani. “Un calzolaio sa anche come si fa una buona forma. Ma questo non interessa a nessuno. Quando le persone vedono la scarpa nella vetrina del negozio, l’unica cosa che importa é che gli piaccia o no.” Dopo tutto, anche lui lo sa: “Insieme possiamo puntare al cielo!”

Jan Garbarek può essere considerato uno dei musicisti che detta lo stile nel jazz europeo. Innumerevoli musicisti sono stati influenzati dal suono di questo sassofonista norvegese, spesso descritto come innodico, lirico, vocale, etereo, meditativo e sicuramente scandinavo. 

Ad accompagnare il musicista e la sua band ci sarà anche Trilok Gurtu e attraverso la sua improvvisazione, la musica acquisisce una qualità trascendentale e rimuove gli ostacoli che si trovano tra le tradizioni del mondo occidentale e orientale. Questo approccio eclettico è la chiave di volta per capire le sue innumerevoli collaborazioni con alcuni dei più grandi musicisti del mondo.

23 giugno

|Ana Carla Maza|

CARIBE

Ana Carla Maza dipingerà la folle esuberanza di Cuba e in particolare dell’Avana, sua città natale, i  ritmi samba del Brasile e le tragedie del tango argentino.

Ventisettenne, dopo più di 150 concerti di “Bahia” in diversi Paesi europei, la giovane cantante e violoncellista cubana, accompagnata dai suoi musicisti, propone un nuovo progetto e album dal titolo “Caribe”, mélange energico di jazz, musica classica e ritmi latini. 

Ana Carla Maza, che vive tra Parigi e Barcellona, firma il suo primo progetto e album full band in qualità di compositrice e produttrice, pronta a diffondere le sonorità dell’America del sud e le sue esperienze di vita, i suoi incontri musicali e quella gioia di vivere in “allegria” che sa condividere così bene sul palco.

Caribe” si muove attraverso Montuno cubano, Tango, Huayno, Cumbia, Reggae, Bossa Nova brasiliana e Samba, con un tocco sensuale di parole in francese e spagnolo. L’album “Caribe” è uscito il 13 ottobre 2023, ma il primo concerto con questo progetto si è tenuto il 18 maggio al festival “Jazz sous les Pommiers”. Il tour di “Caribe” prosegue per tutta la stagione 2023/24.

24 giugno

|Mario Biondi|

CROONING – THE ITALIAN TOUR

Dopo il successo del recente tour teatrale“Crooning – The Italian Tour”, che ha registrato il sold out in tutte le città in cui ha fatto tappa, Mario Biondi propone diversi pezzi dell’ultimo album “Crooning Undercover”, oltre ai suoi brani più amati e ad alcune reinterpretazioni del repertorio internazionale. Con lui sul palco la sua storica band, con alcune sorprese.

30 giugno

|ELIO & LE STORIE TESE| 

MI RESTA UN SOLO DENTE E CERCO DI RIAVVITARLO

Tutto sarà suonato in diretta, dice Elio, “senza basi, senza campionamenti, senza autotune, insomma senza un cazzo, tutto sarà fatto in casa”. L’essenziale che si fa sensazionale. La semplicità dell’arte che si rende spettacolo. Lo spettacolare restituito dalla vera essenza della musica.

Un particolissimo show fatto in casa, minuziosamente curato nel concetto di musica, ma privo di complessi artifizi. Uno show tra il sacro e il profano, che si apre come una messa laica, in cui vari personaggi di attualità vengono invitati a pregare per i fan degli EelST, che si chiude con la ‘certificazione’ che tutto è stato suonato in diretta. Tutto è live, tutto è vero e realizzato per davvero.

Elio e le Storie Tese, vestiti di bianco, su una scenografia studiata nel dettaglio,con la preziosa regia di Giorgio Gallione, raccontano il nostro tempo in modo ironico e affascinante. Da “La terra dei cachi” a “Supergiovane”, da “Servi della gleba” a “Valzer transgenico” il repertorio del complessino è sempre attuale, perché in fondo la mentalità italiana non cambia mai, c’è sempre un buon motivo per scandalizzarsi.

Lo spettacolo unisce alla musica i racconti e le immagini originali di una creatività senza limiti, per un viaggio attraverso le contraddizioni del nostro paese condotto con maestria e humour senza pari dagli Elio e le Storie Tese.

6 luglio

|FATOUMATA DIAWARA|  

Un viaggio in Africa, per conoscere le radici mandinka dell’artista con influenze afrobeat, jazz, pop, elettroniche e hip hop. Un’artistatra le voci più intense nel panorama internazionale della world music, che continua a reinventare la musica africana tradizionale. Cantautrice, chitarrista e attrice originaria del Mali, con due nomination ai Grammy, Fatoumata Diawara presenterà al Teatro Romano anche il suo nuovo attesissimo album “London Ko”.

Nel nuovo lavoro discografico, l’artista africana unisce le forze con Damon Albarn (Gorillaz, Blur), che co-produce alcuni brani dell’album e si esibisce con lei nel primo singolo di lancio dell’album, “Nsera”, uscito con il plauso della critica di Pitchfork, Stereogum, okayafrica, WNYC, il podcast Object of Sound e altri ancora.

Spiega Fatoumata Diawara: «Per me “London Ko” significa aprire la mente. Rappresenta anche il legame di Damon Albarn con la musica maliana».  Il titolo si riferisce a un continente immaginario che unisce l’Africa e l’Europa. Pur mantenendo le tradizioni, la musica di Fatoumata Diawara offre una visione profetica di ciò che l’Africa può fare. L’artista inventa uno spazio e un tempo alternativi in cui è possibile diventare padroni del proprio destino. 

L’evento è organizzato da EVENTI VERONA, in collaborazione con Zen Production, Veneto Jazz e Musicalista.

27 luglio

|Vinicio Capossela|

ALTRI TASTI CANZONI URGENTI 

con Accademia D’archi Arrigoni

Il 21 aprile 2023, è uscito “Tredici canzoni urgenti”, il dodicesimo album in studio di Capossela prodotto da La Cùpa e distribuito da Warner Music, che vince la Targa Tenco come Miglior album in assoluto. Canzoni che nascono dalla necessità di affrontare e confrontarsi con le problematiche più stringenti che affollano un mondo ormai supino, sprofondato sul divano. 

Un mondo in cui ogni cosa, compresa l’emozione, è stata domiciliarizzata e su cui si va abbattendo la peggiore delle catastrofi: la guerra, con tutto il corollario di avvelenamento, di semplificazione, di inflazione, di vanificazione di ogni sforzo “culturale” (argomento ben anticipato dalla prima delle canzoni urgenti, La crociata dei bambini, un brano contro tutte le guerre)”.

Dopo questo album di grandissimo successo, siamo in trepidante attesa di scoprire lo spettacolo che ci riserverà il cantautore.

28 luglio

|Marisa Monte|

OS MAIORES SUCESSOS

Marisa Monte, una delle più grandi cantanti brasiliane di tutti i tempi pronta a regalare a Verona un pezzo del suo Paese, il Brasile, grazie alla fusione di samba, pop, jazz e soul, il tutto sapientemente guidato e accompagnato dalla sua voce sublime.

Vincitrice di 4 Latin Grammy, con un album di successo dopo l’altro, Marisa Monte è un’esploratrice, innamorata del passato, ma proiettata verso il futuro: la carriera di Marisa Monte è costellata di successi e di collaborazioni importanti. La punta di diamante è la collaborazione con Antonio Antunes e Carlinhos Brown, quando agli albori del Terzo Millennio hanno danno vita a un album definito dai più come la rivoluzione copernicana della musica popolare brasiliana: Tribalistas.

Hit come Ainda Bem, Já sei Namorar e Amor I Love You sono incluse nella scaletta dello spettacolo. Il repertorio evidenzia momenti importanti della carriera della cantautrice che abbraccia più di tre decenni. 

Torna l’Estate Teatrale Veronese! Grandi allestimenti shakespeariani e classici tornano ad abitare il palcoscenico del Teatro Romano!

Il programma della settantaseiesima edizione, la quinta firmata dal direttore artistico Carlo Mangolini, vedrà sul palcoscenico del Teatro Romano, per la sezione teatro, alcuni tra i migliori attori italiani del momento come Francesco Montanari, Lodo Guenzi, Francesco Acquaroli, Federica Rosellini, Arianna Scommegna, Sara Putignano e l’eterno Franco Branciaroli, ma anche registi di primo livello quali Filippo Dini, Paul Curran, Serena Sinigaglia, Veronica Cruciani, Davide Sacco e Paolo Valerio. Ad accendere la musica saranno, invece, Vinicio Capossela, Mario Biondi, Elio e le storie tese, Paolo Fresu, Uri Caine, Jan Garbarek, Fatoumata Diawara, Ana Carla Maza e Marisa Monte. Infine, per la danza la compagnia COB Opus Ballet con un nuovo allestimento shakespeariano firmato da Davide Bombana, Chiara Frigo con un inedito progetto di comunità e l’immancabile energia dei Momix.

Dal 21 giugno al 20 settembre il Festival porta a Verona tre mesi di eventi con 15 prime nazionali e 7 coproduzioni. Ben 52 serate di spettacolo dal vivo. Novità 2024 sarà il ritorno dei grandi allestimenti shakespeariani e classici, firmati da registi di fama nazionale e internazionale. E ancora le sonorità del mondo, con un tocco al femminile, e la centralità delle nuove generazioni, con il terzo atto del progetto su Romeo e Giulietta. Grande attenzione anche per gli artisti del territorio, nel teatro come nella danza.

BIGLIETTI IN VENDITA DALL’8 APRILE DA VERONA BOX OFFICE (Via Pallone, 16 – Verona) e ONLINE SU WWW.BOXOFFICELIVE.IT e WWW.BOXOL.IT