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Sistema Teatrale Veronese Comune di Verona
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Diamo voce al talento! La prima iniziativa letteraria dell’Estate Teatrale Veronese!

Cosa succede dopo l’ultima riga di Romeo e Giulietta?
È, quella, la vera fine di tutto?

In occasione dello spettacolo AFTER JULIET di Sharman Macdonald, al Teatro Romano il prossimo 18 luglio, che mette in scena un’ideale prosecuzione del dramma shakespeariano, l’Estate Teatrale Veronese – Comune di Verona in collaborazione con il Club di Giulietta e le Biblioteche Comunali di Verona, danno il via alla prima edizione di un’iniziativa letteraria aperta a tutti coloro che amano scrivere storie e immaginare mondi.

L’invito è rivolto agli autori che hanno il desiderio di cimentarsi in un racconto breve, che inizi proprio dove finisce la celebre vicenda narrata dal bardo.
Giallo, thriller, romance, storico, umoristico, fantasy, distopico: ogni nuovo atto, purché inedito e scaturito dalla personale fantasia letteraria dell’autrice/autore, sarà poi letto dal Club di Giulietta. Solo tre inediti, tra tutti, saranno segnalati per la finale del 18 luglio. Il Comune di Verona, nella serata di After Juliet al Teatro Romano il 18 luglio, premierà con il direttore artistico dell’estate Teatrale Veronese e il regista di After Juliet il racconto tra i tre finalisti che si è distinto per stile, qualità narrativa e capacità di sviluppare un’originale idea narrativa di fondo.

Gli elaborati dovranno essere in formato word, composti da meno di 7.500 parole (quindi una lunghezza compresa tra le 8.000 e le 30.000 battute spazi inclusi). Dovranno essere inviati tra il 20 giugno e il 10 luglio compreso, completi di nome dell’autore e contatto telefonico, alla email: estateteatraleveronese@gmail.com.

Cosa bisogna fare?
1) Scrivi il tuo After Juliet, un racconto breve (entro le 7.500 parole)
2) invialo a estateteatraleveronese@gmail.com tra il 20 giugno e il 5 luglio compreso, completo di tuoi contatti
3) Pubblica un contenuto relativo alla tua storia (foto o video) su Instagram e tagga @estateteatraleveronese: saremo felici di dare eco al tuo talento!

L’estate Teatrale Veronese omaggerà l’impegno di tutti i partecipanti che invieranno correttamente l’elaborato con i requisiti richiesti e rispetteranno i passaggi 1) 2) 3), con un biglietto per Romeo Giulietta e per After Juliet. 

L’autore dell’opera migliore scelta dal Comune di Verona, il 18 luglio, avrà in omaggio dei carnet dell’Estate Teatrale Veronese 2024.

I racconti correttamente pervenuti saranno pubblicati in digitale sulla Pagina Facebook dell’estate Teatrale Veronese e in un’antologia cartacea.

*L’iniziativa è rivolta solo ad un pubblico adulto (18+)

Rai News

Guarda il servizio qui.

Verona, il Teatro Romano prepara la stagione di musica, teatro e danza. Con la fine delle restrizioni sono tornati a capienza completa i luoghi per gli spettacoli.

Di Elena Chemello

Si lavora al Teatro Romano di Verona e stavolta e per allestire un palco tradizionale e posti a sedere per 1500 persone. Torna alla sua capienza originaria l’antico teatro appoggiato sulla collina che guarda l’Adige e prepara a una stagione con le grandi produzioni, senza i limiti imposti per due anni dalla pandemia. 

L’estate teatrale veronese, musica, teatro e danza. Sono 54 serate, da giugno a settembre, 45 titoli, 17 prime nazionali. Shakespeare al centro del cartellone, declinato nella diverse discipline, letture classiche, altre più innovative.

Nel servizio di Elena Chemello le interviste a Carlo Mangolini, direttore artistico Estate teatrale veronese, e a Francesca Briani, assessore alla Cultura Comune Verona.

L’Altro Teatro/City: si rinnova l’occasione, per la città, di incontrare le realtà che fanno parte di Rsvp, Rete Spettacolo Professionisti Verona, attraverso un’intera Rassegna presso il teatro Camploy, affidata artisticamente alla Rete stessa.

L’Altro Teatro/City: si rinnova l’occasione, per la città, di incontrare le realtà che fanno parte di Rsvp, Rete Spettacolo Professionisti Verona, attraverso un’intera Rassegna presso il teatro Camploy, affidata artisticamente alla Rete stessa. La rassegna, promossa dall’amministrazione comunale, si avvale della collaborazione di Arteven, sotto egida della Regione Veneto e del Ministero della Cultura.

Che cos’è RSVP?  Si tratta di un organismo, di natura informale, composto da 14 strutture e imprese professioniste veronesi dello spettacolo dal vivo, che si occupano di danza e teatro. Strutture che hanno deciso, costituendosi in rete, di dialogare e confrontarsi sulle differenze artistiche, per rendere la propria proposta culturale sempre migliore, per costruire rapporti più solidi e virtuosi con l’Amministrazione, affinché il professionismo della cultura e dello spettacolo possano crescere ed ottenere il giusto riconoscimento. 

Una Rete che ha trovato ascolto e attenzione da parte dell’attuale Amministrazione, segnatamente nella figura dell’Assessora, prof.ssa Marta Ugolini, e del Direttore Artistico dell’Estate Teatrale Veronese dott. Carlo Mangolini 

A comporre il cartellone della rassegna di quest’anno saranno, in rigoroso ordine alfabetico: Arte3, Bam!Bam!Teatro, Casa Shakespeare, Chiara Frigo con Zebra Cultural Zoo, ErsiliaDanza di Laura Corradi, Fondazione Aida, Fondazione Atlantide/Teatro Stabile di Verona, Fucina Culturale Machiavelli, Ippogrifo Produzioni, Mitmacher, Orti Erranti/Modus Produzioni, Punto in Movimento, Teatro Scientifico/Teatro Laboratorio. 

Il titolo “L’Altro Teatro/City” rimanda alla forte connessione che la Rete ha voluto assegnare alla propria rassegna con il cartellone dei colleghi professionisti nazionali che transitano al Teatro Camploy ne “L’altro Teatro”, trovando in “City” il termine che possa declinare propriamente l’aspetto cittadino e il fatto che la produzione di quegli spettacoli nasca e si proponga a Verona. Preme sottolineare l’attenzione dedicata al Teatro Ragazzi, a bambini e giovani, nella forte convinzione che si debba costruire il vero pubblico del futuro.

La Rassegna ha avuto la propria apertura lo scorso 2 ottobre con la nuova produzione di Fondazione Aida, in collaborazione con Atti Aps, Theama Teatro e Fondazione “G. Zanotto”, dal titolo “La banda dei vecchi bacucchi”, in scena Eliana Crestani, Kevin Munaro, Pino Costalunga, Paolo Rozzi e Gilda Pegoraro, per la regia di Piergiorgio Piccoli e la drammaturgia dello stesso Piccoli e di Anna Zago; nello spettacolo si racconta del desiderio di avventura che non ha limite di tempo e spazio, e lo sanno bene i protagonisti di questa commedia che celebra la vitalità e lo spirito indomabile della terza età.

A seguire, il 31 ottobre, Bam!Bam!Teatro, in collaborazione con Teatro L.Russolo, in “Capitani Coraggiosi”, dall’omonimo romanzo di R. Kipling, per la regia e la drammaturgia di Lorenzo Bassotto, con lo stesso Bassotto e Roberto Maria Macchi:  vi si narra la storia di un ragazzino viziato che scopre, attraverso l’esperienza di vita in mare, il significato di rispetto, amicizia e lavoro; un viaggio dell’esistenza che viene raccontato da due simpatici marinai.

Il 15 novembre è la volta della dissacrante ironia di Ippogrifo Produzioni con “Lo facevo anch’io”; in scena il Dittico Elalù, rappresentato dagli attori Valeria Girelli e Alberto Mariotti, nello spettacolo scritto e diretto da Alberto Rizzi: due scimmie entrano in una caverna per lasciare la loro impronta sulla parete e inventano l’arte contemporanea. Si tratta dello “spettacolo più improbabile e surreale mai fatto sull’arte… riassunta in una banana”. 

Il 3 dicembre sarà invece di scena Fondazione Atlantide/Teatro Stabile di Verona con 

“Il discorso di Chicchi”, per la scrittura scenica e la regia di Monica Luccisano e l’interpretazione di Alessia Donadio; si tratta della vicenda personale di Teresa Mattei la più giovane delle ventuno donne elette nel 1946. Il suo discorso alla Costituente fu denso e appassionato, come, appunto, la sua parabola esistenziale che nello spettacolo ci viene raccontata.

Dopo la pausa natalizia, il 17 gennaio 2025 il cartellone riprenderà con la produzione di Casa Shakespeare “Henry the Fifth – Se vuoi la pace prepara la guerra?”, per la scrittura originale di Andrea de Manincor dall’ “Enrico V” di W. Shakespeare, per la regia e l’interpretazione di Solimano Pontarollo; la cruda riflessione sulla natura umana e sulla difficoltà di sottrarsi alla retorica della guerra produce un confronto tra i ricordi esaltati del reduce e la figura mitizzata di Enrico V di Inghilterra, che enfatizzano quanto sia facile condurre, anche quando il risultato sia la fine violenta di molte vite. In italiano e inglese sottotitolato.

Il 31 gennaio una messinscena di altrettanta struggente attualità: “Yesterday, l’ultimo gioco”, una produzione di Teatro Scientifico/Teatro Laboratorio, scritto da Jana Balkan, per l’interpretazione e la direzione di Jana Balkan, Isabella Caserta e Francesco Laruffa. Ispirato a una storia vera di Alzheimer, lo spettacolo oscilla tra ricordi e tempo presente e mostra come un nucleo familiare vada rinnovandosi o ricreandosi con l’intrusione di una malattia così invasiva, sottolineando però come la forza dell’amore diventi forse l’unica cura.

Due spettacoli di danza a distanza ravvicinata per la prima parte del mese di Febbraio: il 4, “Atomi: Dialoghi sulla Vicinanza; Primo Luogo”, progetto intergenerazionale a cura di Chiara Frigo e Zebra Cultural Zoo, in cui uno spettatore, un performer, un Ipod e un paio di cuffie vengono uniti per un momento e,  legati insieme nel movimento, hanno modo di produrre incontri singolari, cosicché ogni storia diventa un dialogo serrato, un’interazione che è allo stesso tempo unica e intima. 

Il 7 febbraio invece sarà di scena ErsiliaDanza in “Testa di Legno”, per le coreografie di Alberto Munarin e l’interpretazione dello stesso Munarin, assieme a Gessica Perusi e Daniele Monticelli; l’eterna storia del burattino più famoso della letteratura, in uno  spettacolo di danza contemporanea che tratta il tema del pregiudizio e del bullismo, partendo dal rapporto tra Pinocchio con il Gatto e la Volpe, utilizzando la multimedialità e la videoproiezione. 

Si torna alla prosa – e si guarda alla musica dal vivo – il 19 Febbraio con la nuova produzione di Modus/Orti Erranti in “Breve come l’alba”, spettacolo scritto da Annino La Posta, interpretato da Laura Murari e diretto da Andrea Castelletti. Nella performance si leva la voce di una donna che si fa presenza e canto; e tutto si trasforma in un faccia a faccia tra chi non c’è e chi sembra non esserci e in una realtà vissuta con fantasia e nella fantasia vissuta come realtà: “un tempo sognato, che bisognava sognare.”

Una nuova scrittura tratta da Shakespeare farà capolino il 21 Febbraio con Punto in Movimento nella messinscena di “Hamlet – To die, to sleep, to dream”, per la drammaturgia di Marina Furlani, la regia di Roberto Totola e l’interpretazione degli stessi Totola e Furlani e di altri attori di Punto in Movimento. Alla corte di Danimarca il dubbio e l’ipocrisia dominano. Amleto sembra risoluto a compiere la sua vendetta ma continuamente ritarda l’azione, nella consapevolezza di un infinito bisogno che egli sa di non poter mai soddisfare.

Altro spettacolo di stringente contemporaneità sarà in scena il 28 marzo per la realizzazione di Fucina Culturale Machiavelli: si tratta de “La verità non si uccide”, scritto e diretto da Sara Meneghetti, con le musiche dal vivo di Stefano Soardo, e interpretato da Anna Benico, Jessica Grossule e Davide Lazzaretto. Si raccontano tre storie vere di coraggio e libertà provenienti dall’Iran, dalla Cecenia e dalla Palestina. Una riflessione urgente sulla complessità del reale e sulle voci che scelgono di non tacere, a costo della vita.

Il 10 aprile prende vita l’interessante esperimento scenico di Mitmacher in “Un inferno dal passato”, di e con Giovanna Scardoni e Stefano Scherini. Lo spettacolo si concentra sulla proiezione de “L’Inferno”, film muto del 1911, diretto da Francesco Bertolini, Giuseppe De Liguoro e Adolfo Padovani, ispirato all’Inferno dantesco. Ad accompagnare lo scorrere delle immagini mute saranno le voci di Giovanna Scardoni e di Stefano Scherini, che leggeranno i versi del Sommo Poeta riferiti ai Canti sullo schermo.

Chiude il cartellone, il 29 aprile, un’altra produzione legata alla danza contemporanea: si tratta di “Oltre l’immagine” di Arte3, per la coreografia di Marcella Galbusera e Lucrezia C. Gabrieli. Si tratta di uno spettacolo dai tratti fiabeschi, dove i corpi sono alla ricerca delle sfaccettature della propria personalità, ma anche della propria immagine e di quella dell’altro, con cui si incontrano, si scontrano e si intrecciano. 

Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 20:45.

La brochure con i dettagli informativi de “l’Altro Teatro/City” è già a disposizione del pubblico interessato (completa di numeri di riferimento e indirizzi mail di ciascuna delle produzioni coinvolte).

CON LO SLOGAN: IL TEATRO DELLA MERAVIGLIA IL TEATRO CAMPLOY PRESENTA LA NUOVA EDIZIONE DELL’ALTRO TEATROCON LO SLOGAN: IL TEATRO DELLA MERAVIGLIA

14 APPUNTAMENTI CON I NUOVI LINGUAGGI DELLA SCENA.

TRA I PROTAGONISTI SOTTERRANEO, MOTUS, CARROZZERIA ORFEO, BABILONIA TEATRI, ASCANIO CELESTINI, CATERINA GUZZANTI, SILVIA GRIBAUDI

Il 22 novembre alle 20.45 con OVERLOAD di Sotterraneo, ritorna al Teatro Camploy la Rassegna L’ALTRO TEATRO che porta a Verona il meglio della scena nazionale nel campo del teatro e della danza più innovativa. Il cartellone, realizzato dal Comune di Verona – Assessorato alla Cultura in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Arteven, da quest’anno si avvale del prezioso contributo di Volotea, al fianco della cultura per accompagnare tutte le attività del Camploy. 

“Il Teatro Camploy – sottolinea l’Assessora alla Cultura Marta Ugolini – è l’unico teatro comunale della città di Verona. Un luogo strategico per collocazione, nella vitale area di Veronetta, prossimo alla sede universitaria di Santa Marta. Un teatro inserito in un disegno di valorizzazione e rilancio dell’intero quartiere di Veronetta, nel segno della contemporaneità. Un teatro capace di intercettare pubblici di diverse generazioni, dalle famiglie ai giovani, dagli appassionati dei linguaggi più contemporanei a chi cerca nuove forme d’arte performativa, dagli studenti, universitari e non, alle più disparate comunità, anche le tante che popolano un quartiere multiculturale come quello dove il Camploy è collocato. Un teatro in grado di esprimere una visione artistica che sia espressione di questa amministrazione comunale, che sia plurale, condivisa e al tempo stesso culturalmente valida. Il programma artistico, curato da Carlo Mangolini, va in questa direzione. La meraviglia è il filo conduttore degli spettacoli proposti, perché la meraviglia accende la nostra curiosità, ci fa attraversare terreni diversi da quelli che percorriamo abitualmente. La meraviglia ci mette di fronte a un bivio: possiamo tirarci indietro impauriti oppure aprirci ad esplorare l’ignoto. Attraverso L’Altro Teatro arricchiamo le nostre vite quotidiane con uno sguardo diverso sul mondo: parole, azioni e immagini si uniscono idealmente per portarci fuori dall’ordinario. Buon Altro Teatro a tutti noi!”  

“A partire dai filosofi greci ‘La meraviglia’precisa il direttore artistico Carlo Mangolini è stata posta come cardine e motore di un pensiero che tende alla conoscenza, che vuole sapere come sono fatte le cose e il mondo attorno a noi. ‘La meraviglia’ rivela una fondamentale caratteristica della natura umana: non c’è conoscenza senza la capacità di stupirsi. L’atto con cui ci meravigliamo fa superare i nostri i limiti, attivando in noi il desiderio di colmarli. Meravigliarsi non è semplicemente ammirare qualcosa, è semmai riconoscere che qualcosa scivola fuori dai canoni consueti della nostra conoscenza delle cose e del mondo, qualcosa di sorprendente, di fuori dall’usuale, di inaspettato. ‘La meraviglia’ accende la curiosità, nella vita come nel teatro, ci instrada su un terreno diverso da quelli che percorriamo giornalmente. L’Altro Teatro di quest’anno prova pertanto a generare nello spettatore questa percezione delle cose del Mondo, grazie a degli artisti innovatori, che hanno fatto della meraviglia il loro segno distintivo”.

“Sarà per l’assonanza del nome, che il Teatro Camploy ricorda il Campione e il Comprendere”, aggiunge il Direttore di Arteven,Giancarlo Marinelli, “sta però di fatto che questa rassegna di danza e questa rassegna di prosa, votate al contemporanea, sono molto di più. Sono presenza necessaria, sono urgenza necessaria, quindi sono anche il futuro. La parola e il corpo, l’estetica e il movimento che raccontano l’oggi con lo sguardo verso il domani. In fondo è questo il Teatro, è comprendere tutto e tutti per diventare campioni di uno sguardo esclusivo verso quello che ci aspetta, e ci aspetta una grande stagione al Teatro Camploy.”

“Da sempre, Volotea sostiene il tessuto socio-economico locale, anche attraverso le collaborazioni con le gli enti impegnati nell’ambito della cultura – ha commentato Valeria Rebasti, International Market Director di Volotea -. Per questo motivo, per noi diventare sponsor del Teatro Camploy, una delle istituzioni culturali della città scaligera, significa creare con il teatro un rapporto speciale. Anche grazie al nostro contributo, il vasto pubblico del Camploy potrà ammirare la nuova stagione teatrale e, in particolare, la rassegna L’Altro Teatro. Questa collaborazione dimostra ancora una volta l’impegno profuso da Volotea verso il territorio locale, non solo con la nostra offerta di collegamenti disponibili presso l’aeroporto Valerio Catullo, ma anche con un’attiva partecipazione alla vita culturale di Verona, che da sempre ricopre un ruolo primario nelle nostre attività: qui abbiamo una delle nostre basi operative e in questi 12 anni di attività abbiamo continuato a crescere. Da Verona, Volotea opera ben 18 le rotte, 9 verso l’Italia e 9 verso l’estero”.

IL TEATRO DELLA MERAVIGLIA è il claim scelto per la Stagione 24/25 di VERONA ALTRO TEATRO e sintetizza perfettamente la linea comune che unisce i 14 titoli selezionati, per offrire agli spettatori un’esperienza unica di conoscenza e trasformazione, di sguardo e di ascolto, di viaggio e di libertà. Un’esperienza che transita attraverso quattro precisi filoni individuati dalla direzione artistica: da un lato compagnie CULT della scena contemporanea italiana, capaci di ribaltare codici e convenzioni, dall’altro la presenza di PROTAGONISTI amati dal grande pubblico, e poi la danza declinata al FEMMINILE, nelle storie e nelle protagoniste, e le NUOVE FORME sceniche proposte da due tra le voci emergenti della scena nazionale più fuori dagli schemi.

Apre il cartellone il collettivo toscano Sotterraneo che, forte del consenso ricevuto lo scorso anno, torna a Verona con OVERLOAD. Lo spettacolo simbolo della loro poetica, già premiato nel 2018 con l’UBU, mette in scena lo scrittore americano David Foster Wallace trasformando il suo discorso in un iper-testo stratificato, che diverte e cambia la prospettiva dello sguardo nello spettatore. Pesca dalla letteratura anche Motus, la più internazionale tra le compagnie di ricerca italiane, guidata da Daniela Nicolò e Enrico Casagrande. Il loro FRANKESTEIN prende spunto dall’omonimo testo di Mary Shelley per poi allontanarsene, aprendo una riflessione sulla figura del mostro da una prospettiva che considera la metafora della non-conformità come possibilità più che come limite. Affrontano a modo loro un classico come TRE SORELLE di Cechov anche Muta Imago in un lavoro di grande fascino e potenza visiva. Una performance esoterica che riavvera il passato attraverso possessioni ed esorcismi, per capire come liberarsi da ciò che è stato aprendosi definitivamente al futuro. 

Si appoggiano invece a drammaturgie contemporanee, a tratti psicadeliche, gli altri tre gruppi cult, indagando temi inediti di scottante attualità come le dipendenze da cose e sostanze di chi ha troppo, i cosiddetti nuovi  ricchi (Carrozzeria Orfeo in SALVEREMO IL MONDO PRIMA DELL’ALBA); il rapporto rituale tra magia e morte, in uno spettacolo dove un vero prestigiatore evoca la meraviglia nello spettatore con numeri fuori dall’ordinario (Babilonia Teatri in ABRACADABRA); e poi gli haters, protagonisti di un’opera stratificata che nasce da un’ossessione: quella di capire chi si nasconde dietro questi lampi di odio feroce (Kepler 452 in GLI ALTRI).

Tra cinema, televisione, teatro e nuova drammaturgia arricchiscono il cartellone due protagonisti amati dal grande pubblico. Da un lato Ascanio Celestini narra la vita di San Francesco oggi, immaginando come il santo vivrebbe la povertà nell’Italia contemporanea e chi sceglierebbe quale compagno di strada, per non essere semplicemente povero ma servo dei poveri (RUMBA); dall’altro Caterina Guzzanti indaga il tema dell’impotenza sessuale maschile, con tutte le implicazioni legate all’autostima della donna e alla possibilità di tenere in piedi una relazione sentimentale (SECONDO LEI).

Tutta al femminile anche la programmazione della danza con quattro protagoniste della scena. Laura Corradi per Ersiliadanza racconta di come nella vita spesso bisogna avere UN BEL CORAGGIO; Valentina Dal Mas in LUISA (premio Scenario Periferie 2023) affronta il tema della vecchiaia e dell’emarginazione, mentre Silvia Gribaudi e Camilla Monga indagano tre miti del ‘900, come la danzatrice Isadora Duncan, l’attrice Eleonora Duse e la spia Mata Hari, in due progetti multidisciplinari che le vedono, la prima al fianco dell’attrice Marta Dalla Via (THE DOOZIES), e la seconda a fianco delle musiciste Marta Del Grandi e Federica Furlani e dell’illustratrice Cecilia Valagussa (MATA HARI).

Gli ultimi due titoli interpretano invece perfettamente i nuovi orizzonti della scena multidisciplinare e drammaturgica italiana. Tra musica, rap, poesia e teatro d’immagine Compagnia Usine Baug e Mezzopalco propongono ANSE (premio Forever Young 2024) un ritratto della solitudine contemporanea che abbatte i confini di genere proponendo un concerto che non è un concerto, uno spettacolo teatrale che non è uno spettacolo teatrale, una performance poetica che non è una performance poetica, per dare forma ad un ibrido che è le tre cose insieme. Infine Nicolò Sordo, attore e drammaturgo veronese con all’attivo numerosi riconoscimenti nazionali, porta sul palco del Teatro Camploy la sua scrittura ruvida e straziante affrontando in PERFECT DAYS (selezione MaturAzione del Teatro Stabile del Veneto) una patologia contemporanea fin troppo diffusa come la ludopatia.

 collochi interposta tra noi che lo guardiamo e l’oggetto da guardare… ed è 

Informazioni. Programma completo sul sito www.spettacoloverona.it www.comune.verona.it, sulla pagina facebook L’Altro Teatro Verona, sul profilo Instagram L’Altro Teatro Verona.Camploy.

RINNOVO Abbonamenti con diritto di prelazione dal 10 ottobre al 25 ottobre;

Abbonamenti in vendita dal 10 ottobre al 22 novembre;

BIGLIETTI in vendita dal 28 ottobre. 

Gli abbonamenti, nelle varie formule proposte, e i biglietti degli spettacoli sono in vendita da Box Office Verona – via Pallone 16 – tel. 045 80 11 154.

Biglietti ONLINE. I biglietti sono in vendita sui circuiti: www.boxol.it/BoxofficeLive/it, www.boxofficelive.it e www.arteven.it

Il botteghino del Teatro Camploy sarà aperto la sera dello spettacolo a partire dalle ore 20.00 per l’acquisto dei biglietti.

L’ESTATE TEATRALE VERONESE CHIUDE CON GRANDE SUCCESSO L’EDIZIONE 2024 SUPERANDO IL RECORD DEI 50.000 SPETTATORI

L’Estate Teatrale Veronese 2024 è stata annunciata come la stagione del “raccolto”, ideata dal direttore artistico Carlo Mangolini per andare a consolidare e completare il progetto triennale avviato nel 2022. I dati elaborati a consuntivo dimostrano che il raccolto non solo c’è stato, ma è stato particolarmente ricco e abbondante, arrivando a superare l’ambìto traguardo dei 50.000 spettatori (per l’esattezza 50.542). 

Un pubblico più numeroso che mai ha dunque seguito, dal 21 giugno al 20 settembre, il Festival organizzato dal Comune di Verona, che ha portato in città 15 prime nazionali e 7 coproduzioni dimostrando, dopo 76 anni di attività consecutiva, di continuare ad essere un punto di riferimento nel panorama culturale nazionale. L’Estate Teatrale Veronese 2024  è stata realizzata in collaborazione con Arteven, con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Veneto. Con il sostegno degli sponsor Banco BPM, AGSM-AIMGruppo Vicenzi e Air Dolomiti.

E’ la conferma del successo di un programma articolato, che dal Teatro Romano si è allargato ad altri spazi della città, affiancando il teatro shakespeariano a quello antico, la danza neoclassica a quella acrobatica e partecipata, la musica jazz a quella etnica e cantautorale. Un cartellone seguito da un pubblico vasto e trasversale, capace di affiancare gli spettatori appassionati delle diverse discipline artistiche proposte, ai turisti e alle famiglie, oltre a registrare un incremento crescente nella presenza dei giovani, che il festival ha reso sempre più protagonisti anche tramite iniziative social come la Yellow Experience.

Punta di diamante come sempre il Teatro Romano, con 40.990 spettatori totali per 38 serate di teatro, musica e danza. Praticamente una media di quasi 1.100 presenze per ogni data (erano 990 nel 2023), con un aumento rispetto all’anno scorso di cento spettatori a serata. Nel teatro i titoli che hanno riscosso maggior successo sono shakespeariani: “Amleto” con Francesco Montanari e “Molto rumore per nulla” con Lodo Guenzi, mentre nel settembre classico va segnalato l’ennesimo successo dello spettacolo proveniente dal Teatro Greco di Siracusa: “Fedra” diretto da Paul Curran. Per la danza e la musica sono stati realizzati una serie di sold out per il ritorno dei Momix, ma anche per Mario Biondi e Elio e le storie tese. 

Ma il festival non è fatto solo dagli artisti, sono stati oltre 400 i lavoratori e professionisti impegnati per la stagione, compresi tecnici, maschere, sicurezza, staff di produzione, maestranze, biglietterie per un grande lavoro di squadra che crea ogni anno un importante indotto culturale, economico e occupazionale.

Si conferma il successo di pubblico anche fuori dal Romano. Al Teatro Camploy il Verona Shakespeare Fringe, sezione internazionale dell’Estate Teatrale realizzata in collaborazione con il Centro di ricerca Skenè dell’Università di Verona e il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale, conferma il dato dello scorso anno di 1.400 spettatori

Quasi 1.000 presenze in più nelle altre sedi del Festival per gli Intrecci di programmazione che raggiungonoun totale di 8.152 spettatori: 577 tra Bastione delle Maddalene e altri spazi di Veronetta con i progetti di “ETV in Town” proposti dalle compagnie della Rete RSVP, 2.000 per il progetto dell’Università Veronetta Contemporanea, 2.700 (di cui 1800 under 35) al Parco Santa Toscana per Spazio Teatro Giovani, 1.474 alla Città dei Ragazzi di Fondazione Aida e 1.401 per il “Romeo e Giulietta” itinerante del Teatro Stabile di Verona – Fondazione Atlantide.

A tracciare il bilancio della stagione 2024, questa mattina, a Palazzo Barbieri, l’assessora alla cultura del Comune di Verona Marta Ugolini, il direttore artistico dell’Estate Teatrale Veronese Carlo Mangolini e il presidente di Arteven Massimo Zuin, insieme ai rappresentanti di produzioni, istituzioni, sponsor che hanno collaborato all’ottima riuscita del Festival.

“Sono molto felice per i risultati che abbiamo raggiunto quest’anno – afferma l’assessora alla cultura Marta Ugolini – e questo non solo per i numeri in costante crescita, che raggiungono un traguardo importante come quello dei 50.000 spettatori, ma anche per l’alta qualità della proposta. Abbiamo puntato sui migliori attori e registi emergenti della scena nazionale, con una significativa presenza femminile anche nella musica, siamo usciti dal Teatro Romano testando nuovi spazi nel quartiere di Veronetta, come il Parco della Provianda al Bastione delle Maddalene, abbiamo coinvolto un crescente numero di giovani, ma anche persone fragili lontane dai normali circuiti culturali grazie al progetto ‘Tutti a Teatro’. Completato il triennio ‘semina/fioritura/raccolto’, che ha raggiunto tutti gli obiettivi che come amministrazione ci eravamo prefissati, ci prepariamo ora ad affrontare nuove sfide, per rendere sempre più performante, partecipato e inclusivo questo festival, che è un’eccellenza della nostra città”.

“Per me ogni edizione dell’Estate Teatrale Veronese, questa è la quinta che curo per il Comune di Verona, è una storia a sé – afferma il direttore artistico Carlo Mangolini -. Quella del 2024 rappresenta la chiusura di un ciclo, iniziato nel 2022 quando i teatri sono tornati alla normalità dopo le versioni compresse dei due anni precedenti. Rappresenta anche il coronamento di alcuni obiettivi che mi ero prefissato: riportare i grandi allestimenti, anche se con una sensibilità più contemporanea, investire in talenti emergenti, magari noti al pubblico ma proposti in una versione inedita, sperimentare luoghi e modalità non convenzionali fuori dal Teatro Romano: dalle esperienze partecipate al processo di internazionalizzazione del festival. Ma rappresenta soprattutto i tanti rapporti umani che il festival mi ha regalato: quelli con gli artisti, con le istituzioni, con tutte le persone che lavorano al festival a vario titolo e soprattutto con il pubblico. Un pubblico partecipe, capace di guardarsi una tragedia greca sotto la pioggia battente, un pubblico curioso, che anche quando ha scelto di non partecipare in massa è riuscito sempre a gratificare me e tutti coloro che, con impegno e dedizione, fanno sì che la Città di Verona ospiti da 76 anni consecutivi uno dei festival più belli d’Italia in uno dei luoghi più belli d’Italia”.

“Estate, Teatro e Verona sono diventati sinonimi – dichiara Massimo Zuin come riportato in conferenza stampa dalla ViceDirettrice di Arteven Patrizia Boscolo Chio – Come presidente di Arteven esprimo la mia più grande soddisfazione per l’ennesimo risultato, che non è soltanto economico ma soprattutto culturale e sociale, conseguito dalla collaborazione con il Comune e con l’Ufficio Spettacolo. Abbiamo cominciato in tempi molto lontani con i Momix, che sono il segno zodiacale non solo della nostra partecipazione organizzativa al Festival ma della storia della danza e del grande spettacolo che dal mondo viene in Veneto trasformando il primo nel secondo. L’adesione del pubblico agli eventi, sempre entusiasta e numeroso, conferma il valore e la qualità delle proposte in programma. Arteven starà sempre a fianco dell’Amministrazione per un’avventura che riteniamo assolutamente eterna”.

“Agsm Aim è una presenza qualificata sul territorio da sempre vicina ai più importanti eventi culturali della scaligeri.– ha dichiarato Federico Testa, presidente del Gruppo Agsm Aim- siamo soddisfatti dei numeri di presenze di questa edizione che certificano quanto i veronesi e non solo, abbiamo la voglia di seguire eventi culturali eccellenti”. 

“Banco BPM, anche quest’anno ha affiancato questa storica manifestazione molto seguita non solo dai veronesi, nella convinzione che la promozione della cultura rappresenti uno degli aspetti qualificanti della responsabilità sociale che contraddistingue il nostro Istituto, da sempre vicino agli eventi culturali della città, e con la consapevolezza che è necessario promuovere e sviluppare produzioni di altissima qualità come quelle che tradizionalmente caratterizzano l’offerta dell’Estate Teatrale Veronese e che ne garantiscono il grande successo.”

“Il Gruppo Vicenzi si impegna a sostenere l’arte e la cultura della città di Verona – sottolinea Elena Personi Musola, responsabile marketing e comunicazione Vicenzi Group – con molteplici iniziative. Il nostro è un Gruppo che esporta in tutto il mondo, ma Verona fa parte delle nostre radici e del nostro futuro, per questo abbiamo deciso di supportare le eccellenze che la rendono unica e celebre in tutto il mondo, come l’Estate Teatrale Veronese”.

PROSA. Lo spettacolo più visto della stagione con 2.100 spettatori è stato Amleto diretto da Davide Sacco con le musiche di Francesco Sarcina e protagonista Francesco Montanari, affiancato da un istrionico Franco Branciaroli nel ruolo del fantasma del padre. Segue Molto rumore per nulla con Lodo Guenzi e Sara Putignano che ha ottenuto 1752 spettatori, la Fedra di Fondazione INDA con 1606 spettatori e Sior Todero brontolon diretto da Paolo Valerio con Franco Branciaroli che ha raccolto 1361 spettatori. Da ricordare infine l’appuntamento con Romeo e Giulietta e il suo seguito After Juliet, entrambi diretti da Filippo Dini, e lo spettacolo che ha chiuso il cartellone: Elettra con protagoniste le straordinarie Federica Rosellini e Arianna Scommegna e la regia di Serena Sinigaglia, da segnalare per l’altissima qualità della proposta artistica.

DANZA. Un vero e proprio exploit per l’atteso ritorno dei Momix (12 serate di cui 5 da esaurito) e per il debutto in prima nazionale del Sogno di una notte di mezza estate di COB Compagnia Opus Ballet che, grazie alle coreografie di Davide Bombana, ha dato vita ad uno spettacolo di impianto neoclassico dal forte tratto narrativo, reso ancora più affascinante dai costumi del noto stilista Ermanno Scervino. La danza ottiene così quest’anno il primato di presenze con 16.930 spettatori.

MUSICA. Tutto esaurito anche per le esibizioni di Mario Biondi e di Elio e le storie tese che hanno riempito il Teatro Romano di classe e di ironia raccogliendo rispettivamente 1.715 e 1.723 spettatori. Indimenticabili anche la serata di Vinicio Capossela con Orchestra, accolta da vere e proprie ovazioni dai 1.561 spettatori presenti e le suadenti atmosfere proposte da Marisa Monte travolta dall’affetto e dall’entusiasmo di 1.488 fan, per lo più brasiliani, provenienti da tutta Italia. “Rumors Festival”, sezione musicale curata da Elisabetta Fadini, e “Verona Jazz”, curato da Ivano Massignan, hanno registrato 9.406 presenze totali, quasi 1.500 in più rispetto lo scorso anno, a conferma del successo di un programma di prim’ordine.

Anche quest’anno rientrano nel conteggio del Teatro Romano “Venerazioni”, la rassegna curata da Boxoffice, che ha registrato 2.602 spettatori con Dee Dee Bridgewater e Fiorella Mannoia. Così come le due date di “Zorba il Greco” proposte da Fondazione Arena che hanno bissato il successo dello scorso anno raccogliendo 3258 spettatori.

TUTTI A TEATRO. Si rinnova il successo anche del progetto voluto dall’Amministrazione comunale per trasformare il Teatro Romano in un luogo di cultura sempre più inclusivo e accessibile a tutti, in particolar modo alle persone svantaggiate normalmente escluse dalla vita culturale della città. Nel corso di otto serate sono stati messi a disposizione delle cooperative e associazioni di assistenza del territorio, seguiti dai Servizi Sociali del Comune, 145 biglietti. Grazie al contributo di Fondazione Banca Popolare di Verona e Banco Bpm, e alla partecipazione di Spazio Teatro Giovani è stato garantito non solo l’ingresso gratuito ma anche un servizio di accompagnamento e mediazione culturale. 

SOCIAL. Dopo il boom del 2023 con il rilancio dei canali social, il 2024 è davvero l’anno del raccolto che anche sull’online consolida il trend di crescita: nuove fidelizzazioni e un interesse crescente nelle interazioni stimolato dalle nuove attività e collaborazioni, hanno generato sui canali ETV 808.000 nuove coperture, portando la piattaforma FB quasi a quota 10.000 seguaci e l’account IG all’aumento di più di 1.000 follower. Con un mix di contenuti visivi accattivanti, una narrativa coinvolgente e l’uso strategico di collaborazioni e hashtag, in soli 3 mesi sono state realizzate più di 500 stories con menzioni e condivisioni anche da parte degli spettatori, più di 350 post tra reel, foto e video che hanno generato un totale di 24.191 visite con un traffico di 13.000 interazioni. Contenuti originali come la “Yellow Experience” sono stati apprezzati da un nuovo  pubblico, che si è reso protagonista sia sui social che durante le serate di festival.

Un feedback significativo è arrivato anche dai MEDIA. Hanno scritto e parlato del Festival le più importanti testate nazionali, oltre alle maggiori agenzie di stampa italiane: Ansa, Adnkronos e Agi. Sono stati pubblicati articoli ed interviste su Corriere della Sera, Il Giornale, Il Messaggero, Libero, Oggi, Io Donna senza contare lo spazio che la Rai ha riservato costantemente al festival. L’aumento di visibilità sulle testate nazionali è stato di oltre il 50% rispetto al 2023. Grande attenzione è stata riservata anche dalle riviste di settore come Hystrio, Corriere dello Spettacolo, The Theatre Times, Artribune, Teatrionline, Sipario. Senza dimenticare tutte le testate locali e regionali che hanno seguito assiduamente gli appuntamenti estivi, con approfondimenti e interviste.

Un finale di stagione potente con ‘Elettra’ e la regia di Serena Sinigaglia!

#chiacchiereinTeatro con Federica Rosellini e Arianna Scommegna

#chiacchiereinteatro con la regista Serena Sinigaglia

Fondazione INDA con ‘Fedra (Ippolito portatore di corona)’ al Teatro Romano!

#chiacchiereinteatro con le attrici Alessandra Salamida e Gaia Aprea

#chiacchiereinTeatro con l’assistente alla regia Michele Dell’Utri

#chiacchiereinteatro con l’attore di Teseo, Alessandro Albertin

Sior Todero Brontolon al Teatro Romano!

#chiacchiereinTeatro con l’attore Alessandro Albertin

#chiacchiereinTeatro con la scenografa Marta Crisolini Malatesta

#chiacchiereinTeatro con il regista Paolo Valerio

I Momix illuminano il Teatro Romano di Verona!

Debutta ‘Sogno di una notte di mezza estate’ di COB Compagnia Opus Ballet

Conto alla rovescia per Momix al Teatro Romano

 Uno spettacolo nato dal desiderio di tornare a calcare le scene con leggerezza e spensieratezza, peculiarità di fondo della compagnia Momix che mantiene da sempre uno sguardo teso verso il futuro: da qui il gioco di parole (con il celebre film Back To The Future – Ritorno al Futuro) che rimanda al classico della cinematografia anni ’80.

La Compagnia Momix che di anni ne ha ormai 44, non sembra accorgersi del tempo che passa ed affronta le sfide della gravità con le acrobazie dei suoi incredibili ballerini e il trasformismo dei suoi personaggi che evocano sensazioni e colori sempre nuovi. Questo di fatto è lo spirito di Moses Pendleton, carismatico direttore artistico e creatore di innumerevoli spettacoli di successo.

Lo spettacolo creato appositamente per il Teatro Romano di Verona vedrà i più significativi estratti dei grandi classici che hanno segnato la storia della compagnia: MomixClassics, Passion, Baseball, Opus Cactus, SunFlower Moon, fino a Bothanica ed Alchemy.In questo caleidoscopio di danze immaginifiche, si inseriscono due quadri inediti: “Floating”danzato sulle sonorità trance degli Shpongle e “Red Dogs” ispirato agli animali gonfiabili da cui Jeff Koons (notissimo artista neo-pop ) ha creato le sue originalissime sculture che illustrano con ironia kitsch, il consumismo americano.

 Back to Momix è una grande festa tra Momix ed il suo affezionato pubblico dell’Estate Teatrale Veronese: un binomio perfetto che da sempre diverte, emoziona, si prende anche un po’ in giro e continua ad incantare ormai da più generazioni.

MOMIX

Conosciuta nel mondo intero per i suoi spettacoli di eccezionale inventiva e bellezza, MOMIX è una compagnia di ballerini-illusionisti diretta da Moses Pendleton. La sua fama è legata alla capacità di evocare un mondo di immagini surreali, facendo interagire corpi umani, costumi, attrezzi e giochi di luce. La compagnia prende il nome da un assolo ideato da Pendleton per i Giochi Olimpici invernali di Lake Placid nel 1980. Nel corso degli anni, la formazione e le dimensioni del gruppo hanno subito vari mutamenti, ma è rimasto intatto lo spirito che lo caratterizza da sempre.

#chiacchiere con Anthony Bocconi e Aurélie Garcia, MOMIX

Anthony Bocconi e Aurélie Garcia ci raccontano cosa c’è dietro i loro incredibili spettacoli!